L’amministrazione napoletana ha deciso di rivoluzionare pure il calendario, stabilendo che l’Epifania le feste non le porta via. Prendiamo, ad esempio,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Lasciando da parte le querelle che fin qui hanno avvelenato il dibattito, questo Natale infinito è davvero una questione di buongusto, di mancanza di buongusto. Napoli, come l’Italia, è il luogo dove il provvisorio diventa stabile. Proprio alla Rotonda Diaz resistono i famosi baffi alla scogliera che dovevano essere eliminati quando si fossero concluse le regate. Stanno ancora là. Ma c’è di più, a Napoli ci sono ancora ben tre persone a libro paga per il Forum Mondiale delle Culture, il più invisibile e scandaloso buco nell’acqua della vita cittadina, costato undici milioni. L’effimero qui si fa eterno, un pozzo di San Patrizio, capace di ingoiare risorse persino quando nessuno l’ha visto e chi s’è visto s’è visto.
L’albero di Natale più longevo della storia sarà invece visibilissimo a suggellare l’unica prospettiva che finora si è riuscita a concretizzare per il Lungomare, quella commerciale e gastronomica. Al massimo sportiva. Per il resto il panorama decantato come il più bello del mondo rimane una risorsa sottoutilizzata che rischia di dar ragione a chi (a torto) si è sempre opposto alla pedonalizzazione. Rimane uno spreco, anche se il panorama basterebbe a se stesso, come è bastato per secoli ai turisti prima, durante e dopo il Grand Tour. Dopo la pizza e la mozzarelle c’è «N’Albero», quindi. E diventerà così stantio da restarci sullo stomaco. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino