Meglio la Nasa o la sagra della polpetta?

I ragazzi dell'Istituto Tecnico "Augusto Righi" di Napoli al Sabato delle Idee
«La Nasa chiama i "cervelli" del Righi. Scuola senza soldi e il viaggio salta». (Il Mattino, 11 novembre 2018, pag. 27) ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La Nasa chiama i "cervelli" del Righi. Scuola senza soldi e il viaggio salta». (Il Mattino, 11 novembre 2018, pag. 27)

***

Luigi, Davide e Mauro sono figli di Napoli. Di cognome fanno Picarella, Di Pierro e D'Alò, studiano in un istituto tecnico di Fuorigrotta, al «Righi», su viale Kennedy. Studiano per costruire il loro futuro, e anche per migliorare quello di tutti noi. Appassionati di robotica, e guidati da un gruppo di coraggiosi professori di matematica e informatica, si sono messi in gioco: hanno partecipato al concorso «Zero Robotics», ideato dal Mit (Massachusetts Institute of Technology) e dalla Nasa. Hanno partecipato progettando un satellite da collocare nello spazio, dentro la stazione spaziale, gareggiando con studenti di oltre 300 scuole del mondo, e sono arrivati secondi.

Bello, vero? Certo che sì. No, certo che no. Ascoltare Davide raccontare questa vicenda al «Sabato delle idee» di Marco Salvatore, a Napoli, è peggio che ricevere una frustata in pieno volto: «Siamo secondi, ma non abbiamo i soldi per andare a Boston. Qui si ferma ogni discussione sul futuro di noi giovani impegnati nella ricerca, nei progetti».
Attenzione, la frustata fa male di più: perché era già successo lo scorso anno. Al «Righi» di Napoli. Analogo successo, analoga rinuncia alla finalissima per mancanza di fondi.

Indignarsi serve a poco. Se proviamo ad uscirne, e già con il capo cosparso di cenere,  forse è meglio. Si è scatenata, partendo dalle lontane e più lungimiranti Milano e Torino, una gara di solidarietà coraggiosa e privatistica per mandare questi nostri cervelli a Boston. A rappresentare se stessi, Napoli, la Campania, l'Italia.

Non sarebbe il caso che la politica si accorgesse di quanto, di buono, per il Paese e per il Sud, ha in sè questa storia? Se ne occupi il governo, in primis. E poi la politica cittadina e campana.

Nella Napoli delle scuole spesso sgarrupate, che chiudono per vento, o dove il diritto allo studio talvolta resta solo un'aspirazione che opprime ogni sogno di futuro, un manipolo di studenti-geni compete alla pari con il mondo internazionale della ricerca. Ma Luigi, Davide e Mauro non possono far nulla di più. Devono allora restarsene buoni buoni nella loro scuola di viale Kennedy? Sarebbe una condanna.

Il Comune di Napoli e la Regione Campania hanno, anche se con colpevole ritardo, occhi per vedere ed orecchie per sentire? Questi ragazzi sono prova vivente che si può emergere anche qui, e non bisogna per forza emigrare per studiare meglio e fare ricerca ad alto livello.

Questi tre studenti meritano di più, la scuola campana merita di più, e al diavolo qualche progettino-perfettino-acchiappafondi o qualche sagra della polpetta da finanziare in un rione della città o in un paesino della Campania.

Allora, si trovino i fondi, e subito, per mandare questi ragazzi a Boston, con i loro insegnanti. Meritano, e solo loro. Guardateli, sono i nostri volti migliori.
***

«La vera pietra di paragone del merito è il successo», George Gordon Byron, Marin Faliero doge di Venezia Leggi l'articolo completo su
Il Mattino