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«Il Papa sottoposto ad alcuni accertamenti diagnostici” (Ansa, 28.02.2024, ore 12.49)
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Qui non si tratta di essere cattolici e magari particolarmente legati alla figura, carismatica, di Papa Francesco. Per cui, alla notizia odierna di un ricovero lampo del Pontefice presso l'Ospedale Isola Tiberina del Gemelli l'apprensione è tornata, come in occasione di altre "corse" in ospedale. Stavolta solo accertamenti diagnostici in day hospital già programmati, e che sono durati - secondo quanto dichiarato dal Vaticano - solo poche ore. Ma il peggioramento delle condizioni di salute già precarie di quest'uomo di 87 anni, a cui manca un polmone e che soffre da tempo di problemi respiratori e intestinali, preoccupa ogni volta di più. Preoccupa anche chi vuol essere un “semplice” osservatore delle cose di tutti, non prettamente (solo) della Chiesa cattolica.
Papa Francesco, in un mondo che mai come in questo momento non trova pace, che pratica la guerra come sistema regolatore di controversie antiche dal punto di vista territoriale e sempiterni dal punto di vista economico, continua ad essere un inequivocabile elemento chiarificatore.
C'è bisogno di pace e chi c'è ad invocarla, più autorevole, di Papa Francesco? Lui c'è, e fino a quando avrà forza di farlo, predicherà pace. Non poco, anzi tutto, in tempi scellerati come questi in cui l'uomo studia come autodistruggersi, ora che pensa di essere diventato “grande”.
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«Gli uomini non stanno insieme se non si esercitano anche nell’arte del perdono, per quanto questo sia umanamente possibile. Ciò che contrasta l’ira è la benevolenza, la larghezza di cuore, la mansuetudine, la pazienza». (Papa Francesco) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino