Il Papa in carrozzina e i mali del mondo

Papa Francesco, sulla sedia a rotelle, durante l'udienza in Vaticano
«Papa: anche oggi alle udienze seduto su una sedia a rotelle» (Ansa, 7 maggio 2022, ore 17.14) *** E'...

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«Papa: anche oggi alle udienze seduto su una sedia a rotelle» (Ansa, 7 maggio 2022, ore 17.14)


***

E' anziano, già sofferente per l'asportazione, in gioventù, di un lobo del polmone destro. Ora è momentaneamente costretto ad usare la sedia a rotelle. Ma non è un vinto. Anzi, sorride. Ci scherza addirittura su. Forse c'è da imparare anche questo da un Papa generoso come Francesco: non può fermarsi, e non si ferma, per un ginocchio che lo tormenta, assai malconcio al punto che non lo fa stare in piedi. Non è bastata un'infiltrazione nei giorni scorsi, il dolore nell'articolazione destra è lancinante. Ha bisogno, il Papa, della carrozzina spinta dal fidato e gigantesco maggiordomo.

Nonostante ciò non ha interrotto la sua attività, sette udienze in un giorno, e in quella con docenti e studenti del Pontificio Istituto Liturgico ha addirittura scherzato con una giovane donna con le stampelle per un infortunio. Il dolore fa paura a tutti, sicuramente anche al Papa che, comunque, ha a che fare con un dolore fisico certo non della scala più alta. Ma lo spirito che nella malattia il Pontefice sta mettendo in campo, la sua voglia di reagire, appare come “terapia” utile a chiunque ha a che fare con mali propri, e dei propri cari, piccoli dolori o grandi che siano, e non riesce a sopportarne il peso. E' normale aver paura, piangere. Sono comportamenti dell'uomo e non bisogna assolutamente vergognarsene, ritenendosi deboli. Trovare il coraggio di affrontare il dolore con serenità è però continua e auspicabile ricerca interna di un modo di essere in grado di aiutare nei momenti di difficoltà.

Al Papa questa forza viene dalla fede cristiana, nonostante la pena e la sofferenza per i fatti del mondo pesino non poco su quest'uomo non più giovanissimo e preoccupato di un male che sembra sovrastare continuamente il bene. Un uomo che non ha altre armi se non la Parola. Autorevole, sincera, a fin di bene. Ma troppo spesso ignorata, respinta, svilita, derisa. Al non credente, invece, la ricerca di una forza in grado di aiutare ad affrontare il dolore può esser sollecitata dalla razionale, umana certezza che la paura, oltre una certa misura, finisce per paralizzare. Inibisce, ritarda la guarigione. Lo spirito positivo è conquista continua di proficua autodeterminazione, qualunque ne sia l'origine. Trovare il punto di equilibrio non è facile, ma provare è utile. Così come la consapevolezza, quando si sta bene, che apprezzare ciò che si ha restituisce la corretta dimensione. Per dare il giusto peso alle cose che accadono.
***


«La felicità è benefica al corpo, ma è il dolore quello che sviluppa le facoltà dello spirito» (Marcel Proust, Il tempo ritrovato)

 

 

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Il Mattino