La strage di una famiglia pesa solo 60 grammi

Le tre vittime: Giovanni Battista Del Zotto, Maria Gioia Pittana e Patrizia Del Zotto
Avvelena la famiglia: tre morti, cinque in ospedale. L'assassino: "Volevo pulire gli impuri" (Nova Milanese, 7 dicembre 2017) ...

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Avvelena la famiglia: tre morti, cinque in ospedale. L'assassino: "Volevo pulire gli impuri" (Nova Milanese, 7 dicembre 2017)

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Sessanta grammi. Basta poco. Una dose «essenziale», sufficiente. «Essenziale», come diceva alla madre di considerare la sua vita dopo aver abbracciato il credo di una setta anticattolica, che aveva il Papa nel mirino persino se Francesco veniva ripreso mentre guardava una coppia ballare il tango. Un 27enne di buona famiglia che si traforma in uno spietato assassino. Una storia alla Criminal Minds, serviranno esperti per studiare il profilo psichico e omicidiario di Mattia Del Zotto. Un informatico che ha preparato a lungo il piano lucido e folle di sterminio della sua famiglia. Voleva un'arma letale e l'ha comprata a Padova, non a Nova Milanese dove viveva.

Sessanta grammi di veleno per uccidere i nonni Giovanni Battista Del Zotto, 94enne sopravvissuto alla campagna di Russia, e  Maria Gioia Pittana, 88 anni, e la zia Patrizia Del Zotto, di 62. Il giovane è ritenuto responsabile anche di aver tentato di uccidere altre cinque persone: i nonni materni, il marito della zia deceduta, un'altra zia e la badante dei nonni paterni. Tutti avvelenati e ricoverati in ospedale.

Sessanta grammi. Di tallio, metallo pesante simile allo stagno, numero atomico 81. Mattia voleva l'arsenico, per uccidere i suoi. Era vittima delle sue ossessioni, dalla vita che voleva «essenziale» senza telecomandi e strumenti elettronici, senza termosifone in camera ma mai senza il suo pc. Quando s'è accorto che comprare arsenico non è come comprare l'aspirina ha ripiegato sul tallio, cancellando poi ogni traccia informatica. Perchè la tecnica serve, quando hai deciso di uccidere.

Sessanta grammi di polvere di tallio, dose altamente letale, che egli stesso ha fatto ritrovare ai carabinieri in casa quando lo hanno arrestato dichiarando di «aver ucciso gli impuri». Ed ancora:  «Non saprete mai perché l’ho fatto».  Come se potesse esserci un motivo. Il gip: «In lui nessuna traccia di pentimento».

Sessanta grammi. Malvagità e follia hanno bisogno di poco, per seminare la morte. Bastano sessanta grammi.
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E quando viene il male che viene ognora, mandalo giù come una medicina. (Asino d'oro) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino