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Sehnsucht, è una parola tedesca, che significa nostalgia profonda di qualcosa, Julian Barnes la usa in “Livelli di vita” per raccontare la perdita di sua moglie, a me è tornata in mente leggendo il libro di Aldo Cazzullo, “Basta piangere!” (Mondadori”, sì, col punto esclamativo che poi l'esclamativo o è da Avanti! o da Vincere!). Un altro viaggio in Italia, quella di oggi ma attraverso l’Italia degli anni Sessanta, e sebbene ci sia la premessa che oggi è meglio di ieri, alla fine bordeggia bordeggia viene fuori la Sehnsucht, perché gli italiani e soprattutto i giornalisti italiani che fanno solo viaggi nell’Italia di oggi con gli occhi all’Italia di ieri, finiscono per caderci, gira e rigira arriva la nonna che era meglio, e scappano le pagine di nostalgia. E viene da chiedersi: Ma un viaggio solo nel presente lasciando i paragoni al lettore, no? “Basta piangere!” ma per ridere bisogna per forza ripetere che alla fine abbiam superato cose terribili? E se davvero l’oggi è molto meglio del nostro ieri, perché ribadirlo ad ogni capitolo? 
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Il Mattino