Alla vigilia delle Olimpiadi di Rio, l'Almanacco della scienza Cnr ha dedicato un servizio alla «febbre da Giochi». Per spiegare quali sono i rischi dovuti al...
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Il contagio avviene attraverso la puntura delle zanzare Aedes. In particolare le Aedes Aegypti sono la causa di epidemie in corso, o comunque di trasmissione del virus, in molti Paesi dell’America centrale, dell’America del sud e dell’area caraibica; mentre in Italia e nel resto d'Europ «non si registrano, al momento, focolai autoctoni, ma sono riscontrati casi di infezione in viaggiatori di ritorno dalle aree endemiche e casi sporadici di trasmissione sessuale autoctona (Argentina, Cile, Francia, Italia, Germania, Nuova Zelanda, Perù, Portogallo - nella regione autonoma di Madera -, Stati Uniti e Canada)».
Chirianni avverte: «L’allarme deriva dal fatto che tra il 2014 e il 2016, in Brasile, sono aumentate di 20 volte le nascite di bambini con microcefalia: sono quasi 4mila i casi registrati solo nell’ultimo anno, una rara condizione altrove, in cui un bimbo ha una testa più piccola del normale per un anomalo sviluppo del cervello durante la gravidanza o i primi anni di vita. E tutto questo è messo in relazione con le infezioni da virus Zika, verificatesi nelle stesse zone».
Un’altra coincidenza "sospetta" è l’incremento della sindrome di Guillain Barré nelle aree dove Zika è più attivo. In questi casi, il sistema immunitario attacca una parte del sistema nervoso per effetto di diversi virus, aqualsiasi età. «I sintomi principali sono debolezza muscolare e formicolio a braccia e gambe, ma molte persone si ammalano senza saperlo. Gravi complicazioni si verificano in situazioni rarissime, quando sono colpiti i muscoli respiratori, che richiedono il ricovero in ospedale, e anche in questo caso il legame con il virus è ancora da dimostrare». Ma, sebbene non tutto sia ancora chiaro sugli effetti dell’infezione da virus Zika durante la gravidanza, i dati sulla popolazione della Polinesia francese e in Bahia, Brasile, rivelano una chiara associazione tra l’infezione durante il primo trimestre e il rischio di microcefalia.
Per questo, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) consiglia ai viaggiatori di «fare particolare attenzione alle normali misure di igiene e di proteggersi dalle punture di zanzara o altri insetti, utilizzando appositi repellenti e indossando indumenti che coprano gambe e braccia». Soprattutto le donne in gravidanza, o che stanno programmandone una, dovrebbero rimandare i viaggi verso le «zone affette», fino a parto avvenuto, se non possibile rinforzare le attenzioni e dopo aver soggiornato in aree a rischio, durante le visite prenatali, darne notizia al fine di un monitoraggio appropriato. Per chi soffre di disturbi del sistema immunitario o gravi malattie croniche è consigliato consultare il proprio medico prima di partire. Occorre, inoltre, rispettare le raccomandazioni delle autorità locali e, in genere, avvalersi di misure di protezione contro le punture di zanzara sia al chiuso che all'aperto, dall'alba al tramonto.
Per approfondire:
Faq sul sito del ministero della salute
L'avviso della Farnesina
Ultimi aggiornamenti sul portale del Centro nazionale di epidemiologia (Iss) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino