Catanzaro, assalto al caveau. Caccia al commando: bottino da 8 milioni

Il caveau aperto con la ruspa
È caccia aperta al commando armato, composto da almeno quindici banditi, che domenica sera a Catanzaro ha assaltato il caveau della Sicurtrasport, società che si...

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È caccia aperta al commando armato, composto da almeno quindici banditi, che domenica sera a Catanzaro ha assaltato il caveau della Sicurtrasport, società che si occupa di trasporto, sistemi di sicurezza e custodia valori. I malviventi avevano preparato un piano organizzato nei minimi dettagli e sono riusciti a impossessarsi di un bottino da otto milioni e 170mila euro.


All’interno del caveau c’erano altri 40 milioni di euro in contanti, di cui i banditi, però, non sono riusciti ad appropriarsi, perché costretti a fuggire a causa dell’arrivo di una pattuglia della Polizia. Arrivo ritardato, tra l’altro, dall’azione militare del commando. Domenica sera, infatti, i banditi hanno cosparso l’asfalto di chiodi, bloccato la circolazione con più di dieci auto messe di traverso e date alle fiamme per impedire di essere inseguiti dalle forze dell’ordine. Come in un film, un set cinematografico degli anni 70. Ma questa volta la realtà ha superato la fantasia. Con armi ad altissimo potenziale di fuoco e con il volto coperto da passamontagna, sono entrati in azione poco prima delle 22, tra la località Profeta di Caraffa, centro confinante con Catanzaro, e Germaneto. In poco più di dieci minuti sono riusciti a portare a termine la missione e ad impossessarsi di oltre otto milioni di euro.

La struttura che ospita il caveau è stata sventrata con una ruspa dotata di martello pneumatico. Per fortuna non ci sono state vittime: i due vigilantes all’interno dell’edificio, all’arrivo dei rapinatori, sono riusciti a trovare rifugio in bagno e a dare l’allarme. Nel frattempo, le vie di accesso all’area industriale vengono bloccate, le cassette elettriche aperte e i cavi tagliati, manomessa la centralina e inserito un dispositivo per disturbare le comunicazioni radio della polizia. Ma qualcosa non è andato per il verso giusto: secondo le prime ricostruzioni, i malviventi avrebbero dovuto interrompere la raccolta del denaro per l'arrivo di una prima pattuglia della polizia, che era stata allertata per i rumori avvertiti in zona dai residenti.


Questo avrebbe anche fatto scattare una reazione, con alcuni colpi di arma da fuoco esplosi in aria dai componenti della banda. Intanto, in queste ultime ore, la polizia ha ritrovato due autovetture utilizzate per la fuga. Si tratta di un'Alfa Romeo 147 e di una Lancia Ypsilon, all'interno delle quali c'erano anche dei sacchi con dentro chiodi a tre punte, rinvenuti in una strada di campagna non lontano dalla sede della società Sicurtransport. Le indagini sono in corso anche sulla possibile presenza di basisti, dal momento che il gruppo criminale sarebbe giunto da fuori provincia. A confermarlo anche il fatto che sia le due auto utilizzate per la fuga che quelle date alle fiamme per bloccare le strade di accesso risultano rubate fuori dal catanzarese. Si spera, inoltre, di ricavare nuovi dettagli grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino