Omicidio Antonella, fermato il vicino La folla: «Assassino, sei una bestia»

La vittima Antonella Lettieri
CIRÒ MARINA - «Assassino, assassino; sei una bestia»: il grido unanime della folla inferocita che ieri sera si è radunata davanti alla caserma di Crotone...

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CIRÒ MARINA - «Assassino, assassino; sei una bestia»: il grido unanime della folla inferocita che ieri sera si è radunata davanti alla caserma di Crotone appena appresa la notizia del fermo di Salvatore Fuscaldo (in foto), ora accusato di omicidio pluriaggravato. Sarebbe stato lui, secondo gli inquirenti, a uccidere «in modo efferato» la 40enne Antonella Lettieri, trovata senza vita nel suo appartamento di Cirò Marina il giorno dopo la festa della donna. Ad attendere l’uscita del 50enne per il suo trasferimento in carcere anche le sorelle di Antonella. Qualcuno ha inseguito l’auto che si stava allontanando con a bordo Fuscaldo e rotto il lunotto posteriore, mentre la folla ha continuato a inveire contro l’uomo. Allo stesso tempo però si è levato un applauso ai carabinieri per aver individuato il presunto colpevole.




Determinanti sarebbero state le prove del Dna. Tracce biologiche della vittima sono state trovate sulla macchina di Fuscaldo e sui suoi capi d’abbigliamento. I Ris di Messina e di Roma sono ancora al lavoro per analizzare le prove acquisite. Da giorni i carabinieri del comando provinciale di Crotone, diretti dal colonnello Salvatore Gagliano, insieme ai colleghi della compagnia di Cirò Marina erano al lavoro per setacciare, insieme ai Ris, ogni angolo dell’appartamento a caccia di qualsiasi indizio utile alle indagini. Setacciate anche le campagne vicine alla ricerca dell’arma del delitto. Da chiarire il movente che potrebbe essere legato a questioni economiche tra la vittima e il 50enne, marito dell’amica di Antonella.

Nei giorni scorsi oltre a Salvatore Fuscaldo, bracciante agricolo, erano finiti nel registro degli indagati anche la moglie, F.A. di 48 anni, e un uomo di 42 anni che frequentava la vittima. Accertamenti erano stati compiuti anche sui vestiti dei tre indagati, ma i coniugi si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Le indagini vanno avanti e proseguiranno per accertare altre responsabilità e verificare l’eventuale coinvolgimento della moglie di Fuscaldo.


L’assassino ha colpito con particolare accanimento. A determinare la morte della donna un colpo alla testa inferto con un corpo contundente. Sarebbe stata uccisa con quattordici fendenti al torace e all’addome e venti colpi al capo. Antonella, da quanto è stato possibile ricostruire dagli specialisti della scientifica, si sarebbe difesa strenuamente fino alla fine.  A trovare il corpo, riverso in una pozza di sangue, era stato il fratello che, preoccupato per il fatto che la donna non si fosse presentato al lavoro la mattina del 9 marzo, è andato a cercarla a casa, un'abitazione del paese dove Antonella Lettieri viveva da sola e faceva la commessa in un negozio di alimentari. La vittima indossava il giubbotto e aveva il telefonino accanto a sé. Un particolare che ha fatto ipotizzare che il delitto sia avvenuto proprio nella serata dell’8 marzo, a rientro a casa dal lavoro. E poi, forse per simulare un furto, l’abitazione, situata al pian terreno, è stata messa a soqquadro ma dall’appartamento non è stato portato via nulla. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino