Si chiamava Angelo Pino l'agente di polizia penitenziaria 52enne in congedo ucciso la scorsa notte a «Sambiase» di Lamezia Terme ed il cui cadavere è stato...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Pino era celibe ed aveva lavorato in varie carceri della Calabria prima di andare in congedo anche per motivi di salute. Per accertare il movente dell'omicidio di Pino i carabinieri stanno scandagliando la vita privata della vittima alla ricerca di fatti o eventuali contrasti che possano in qualche modo dare una spiegazione a quanto è accaduto.
Secondo una prima ricostruzione, ad uccidere Pino sarebbe stata una persona incontrata casualmente mentre l'uomo procedeva alla guida della sua auto o con la quale aveva concordato un appuntamento. L'omicida avrebbe sparato mentre era posizionato in piedi all'esterno dell'automobile della vittima, che è stata trovata col finestrino lato guida abbassato. Circostanza che avrebbe consentito all'assassino di infilare il braccio all'interno della vettura e sparare contro Pino praticamente a bruciapelo, tanto che i bossoli dei colpi sono stati trovati all'interno dell'abitacolo.
I carabinieri, sotto le direttive della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, stanno sentendo varie persone, familiari e conoscenti di Pino, con lo scopo di raccogliere elementi o spunti che possano rivelarsi utili per le indagini. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino