«Ero insieme all'appuntato scelto Qs Maurizio, eravamo a bordo del veliero» quando «c'è stata un'esplosione a bordo, da cui si sono sviluppate...
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«Più che fiamme - spiega - c'è stata un'esplosione a bordo. Appena avvenuta l'esplosione sono stato sbalzato all'indietro e mi sono buttato a mare. Abbiamo provato a salvare le persone, in mare abbiamo cercato di salvare qualcuno, c'era sul posto la nostra vedetta, il comandante della vedetta si è buttato in mare».
Ma «parecchi migranti, quasi tutti, non sapevano nuotare. Infatti qualcuno ho provato a prenderlo anche con le ciambelle di salvataggio». «Ero esausto» e il mare era agitato: «Il mio primo pensiero è stata mia moglie e mia figlia di 11 mesi», dice Antonio Frisella.
L'imbarcazione veniva presumibilmente dalla Turchia. A bordo c'era «qualcuno dello Sri Lanka, qualche somalo. Erano tutti abbastanza giovani e di donne ce n'era solo una a bordo».
Ci chiamano eroi? «Siamo esseri umani, lo siamo tutti» replica. «Siamo stati fortunati, molto fortunati», aggiunge, sottolineando però di non aver pensato alla morte: «Ma ho avuto molta paura, non mi sono mai, mai ritrovato in una situazione del genere. Ho fatto altri soccorsi, ma una situazione come questa mai», dice il finanziere che ancora scioccato per l'accaduto, e non senza commozione, spiega: «Sono cose che finché non le provi non te ne rendi conto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino