Morde la testa di un capretto e posta il video su Fb: «Ecco come divorarla»

Morde la testa di un capretto e posta il video su Fb: «Ecco come divorarla»
Un gesto molto forte che ha deciso di condividere su Facebook. Un uomo ha infatti morso la testa di un capretto per pubblicare poi il filmato in rete, ma non è riuscito a...

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Un gesto molto forte che ha deciso di condividere su Facebook. Un uomo ha infatti morso la testa di un capretto per pubblicare poi il filmato in rete, ma non è riuscito a farla franca.


«È stato identificato dai carabinieri di Cinquefrondi (Reggio Calabria), su segnalazione del Movimento animalista, l'uomo di Anoia che ieri sera ha postato su Facebook un filmato che lo mostra nell'atto di mordere la testa di un capretto come per divorarla». Lo riferisce un comunicato dell'ufficio stampa della parlamentare Maria Vittoria Brambilla presidente del movimento.

«L'animale, tra belati di terrore - è detto nel comunicato - ad un certo punto rimane quasi sospeso a mezz'aria tra le fauci del suo tormentatore, evidentemente compiaciuto. I carabinieri sono intervenuti anche per mettere in sicurezza gli altri animali detenuti dall'uomo e completare gli accertamenti del caso». «Ringrazio per la prontezza - ha dichiarato Brambilla - i carabinieri, il responsabile del nostro nucleo operativo, Gabriele Merlo, le guardie zoofile di Enov-Falchi dello Stretto e tutti i volontari coinvolti. Questa condotta conferma che la vera bestia è l'uomo. Crudele e ripugnante in se stessa, è aggravata dall'utilizzo dei social media per diffondere online il video che la documenta, come se fosse accettabile e, anzi, un buon mezzo per procurarsi notorietà tra gli internauti. In un progetto di legge che ho appena ripresentato - aggiunge la parlamentare - propongo che l'utilizzo del web per diffondere immagini o filmati di sevizie ad animali sia punito con un aumento della metà della pena base. Le persone offese e le associazioni animaliste potranno agire per ottenere la tempestiva rimozione dei contenuti incriminati». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino