Calabria, frode con il bonus facciate: tra i coinvolti anche un napoletano

Calabria, frode con il bonus facciate: tra i coinvolti anche un napoletano
Beni per un valore di 16 milioni di euro, tra aziende e conti correnti, sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Crotone in esecuzione di un decreto emesso...

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Beni per un valore di 16 milioni di euro, tra aziende e conti correnti, sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Crotone in esecuzione di un decreto emesso dalla Procura nell'ambito di una presunta truffa ai danni dello Stato consistita nell'aver generato e commercializzato fittizi crediti d'imposta relativi alle spese sostenute per falsi interventi edilizi per il «bonus facciate» introdotto dal «Decreto Rilancio».

In particolare i sigilli sono stati apposti a quote societarie, compendi aziendali, disponibilità finanziarie, con il blocco sul portale dell'Agenzia delle Entrate dei crediti compensabili nei rispettivi cassetti fiscali, riconducibili a 7 imprese (due con sede a Milano, due in provincia di Crotone, una in provincia di Modena, una in provincia di Vibo Valentia ed una a Catanzaro) e 8 soggetti (due originari di Crotone, uno della provincia di Milano, due della provincia di Siracusa, uno di Catanzaro, uno di Napoli ed uno di Modena) risultati cedenti e cessionarie dei crediti di imposta fittizi. Le indagini sono partite dagli approfondimenti sulla posizione di una società di capitali con sede dichiarata a Milano operante nel settore della costruzione di edifici residenziali che è risultata aver ricevuto e ceduto crediti d'imposta per rilevanti importi, maturati in seguito all'esecuzione di lavori di rifacimento facciate di alcuni immobili, falsamente documentati ed in realtà mai avvenuti.

Lo sviluppo delle attività investigative con sopralluoghi, consultazioni di banche dati e segnalazioni per operazioni sospette e analisi della documentazione bancaria, ha consentito di delineare un univoco quadro indiziario circa l'operatività artificiosa dell'azienda, la falsità dei crediti d'imposta generati e ceduti, la mancata esecuzione, in tutto o in parte, dei lavori dichiarati.

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Il Mattino