Riace. Comunità e integrazione contro gli affari loschi e il business dell’accoglienza dei migranti. È questa la ricetta del modello Riace portato avanti dal...
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Domenico Lucano non può più tollerare alcuna ombra sul suo operato e ha così annunciato le sue dimissioni. Prima la visita ispettiva del Viminale, la relazione del prefetto di Reggio Calabria che annotava «le criticità del progetto di accoglienza», poi un video pubblicato su Youtube per far credere che il sindaco di Riace abbia pilotato un appalto con i fondi arrivati dalla Regione. Mimmo “U Curdu” – così lo chiamano in paese – parla di fango o di una regia occulta: «Le mafie forse hanno imparato una nuova strategia: non mi fanno intimidazioni, violenze eclatanti, perché sono consapevoli di rendermi più forte, rimangono due possibilità: la mia vita o le diffamazioni e le denigrazioni».
Afghanistan, Sudan, Palestina, Eritrea, Iraq, Kurdistan: il villaggio globale di Riace ospita chi fugge da guerre e carestie. Ognuno fa la sua parte: c’è chi si occupa della raccolta differenziata con un carretto trainato da un asino, chi fa il mediatore culturale, chi si prende cura del centro storico: tutti sono ben integrati nel paese. Domani in un consiglio comunale aperto, il sindaco – l’unico italiano inserito nella classifica della rivista “Fortune” tra i 50 leader più influenti al mondo insieme al Papa, la Merkel e Bono degli U2 - deciderà definitivamente se lasciare o meno la poltrona. «Metto nelle mani dei consiglieri comunali la decisione su di me e sul mio operato. Se ci sono delle incertezze è giusto che devono emergere. Non voglio che – ha affermato Lucano - ci siano ombre in grado di offuscare l’orizzonte politico e sociale che ha indicato una via possibile e alternativa nella prassi politica soprattutto dei piccoli governi locali». Il Consiglio sarà ospitato nella Mediateca del paese, devastata dai vandali nella notte fra il 22 e 23 dicembre. Un gesto che molto probabilmente mirava, ancora una volta, a depotenziare l’operato del sindaco.
Tanti gli attestati di solidarietà arrivati in queste ore. Accanto a Lucano anche il segretario generale Fiom-Cgil Maurizio Landini: «La Fiom-Cgil tutta, e in particolare quella della Calabria ha sempre sostenuto e guardato all'esperienza dell'amministrazione del sindaco Mimmo Lucano nel suo paese – sostiene - come una di quelle più significative ed esemplari per umanità, responsabilità e solidarietà. L'inclusione, l'accoglienza e la convivenza, messe in pratica quotidianamente da Lucano e dalla comunità di Riace, sono il segno che nell'Europa degli egoismi, dei muri e dei respingimenti è possibile un'altra pratica e un altro modello. A nessuno è permesso di infangare questa bella storia». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino