Sembra il solito canovaccio, l’evasione fiscale “a buon mercato” che prima o poi viene a galla. In realtà, questa volta i finanzieri della Compagnia di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per ben due anni, stando a quanto ricostruito con cura dalle Fiamme gialle, la società coinvolta si era totalmente “schermata” rispetto all’imposizione fiscale, non dichiarando in toto i propri ricavi nel biennio 2011/2012: all’agroimprenditore in esame sarebbero dunque andati a pennello i panni dell’evasore totale, per quasi 350mila euro complessivamente sottratti all’Erario incamerando – peraltro – anche un significativo, indebito vantaggio sui competitor grazie alla concorrenza sleale praticata.
Una volta subodorato il mega-raggiro, per i militari paolani non è stato difficile incrociare gli elementi presenti nelle sofisticate banche-dati a disposizione, in sinergia col Comando provinciale, per ottenere il riscontro-killer: gli scambi di materie prime e prodotti finiti con operatori del settore in ambito nazionale, alcuni dei quali anche piuttosto importanti, erano invisibili sotto ogni profilo.
Di più: rivestirebbero notevoli opacità pure i rapporti intrattenuti con una società avente sede nella Repubblica di San Marino che, forse grazie a un sistema di false fatturazioni, avrebbero contribuito a “inabissare” all’ombra del Titano le attività commerciali poste in essere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino