Il medico ai domiciliari si difende: «Ho visitato le ragazze, mai abusi»

Il medico ai domiciliari si difende: «Ho visitato le ragazze, mai abusi»
«Non ho mai approfittato della mia posizione per abusare di giovani pazienti, tantomeno ho avuto una condotta inappropriata nel modus operandi' che ritengo di avere...

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«Non ho mai approfittato della mia posizione per abusare di giovani pazienti, tantomeno ho avuto una condotta inappropriata nel modus operandi' che ritengo di avere applicato sempre in modo corretto».

E' questa, in sostanza, la sintesi di un lungo e sofferto interrogatorio sostenuto ieri - davanti dal gip Pasquale D'Angelo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere dal medico sessantanovenne, P.C., agli arresti domiciliari da circa una settimana nella sua abitazione, ubicata in un Comune a pochi chilometri dal Capoluogo. Il dottore, assistito dall'avvocato Renato Jappelli, ha accettato di rispondere alle domande del giudice durante l'interrogatorio di garanzia e - benché scosso per l'infamante accusa di violenza sessuale ai danni di minori, cadutagli addosso avrebbe mostrato sicurezza nel chiarire fatti e circostanze.

Un interrogatorio durato circa due ore dove il medico ha ribadito di avere effettuato le visite come per esempio apporre un elettrocardiogramma con manovre manuali rientranti nell'ambito medico e di non avere mai avuto pulsioni, o altre reazioni, attinenti alla sfera sessuale.

Il medico, da qualche mese in pensione come medico condotto di un Comune casertano - dove ha ricoperto anche la carica di sindaco anni fa, era stato raggiunto da un provvedimento cautelare degli arresti domiciliari notificatogli lo scorso 14 settembre - dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Caserta. Gli agenti della Polizia di Stato, avevano condotto alcuni interrogatori dopo che era arrivata loro la notizia di un allarme lanciato sui social riguardanti le modalità con le quali venivano condotte le visite medico-sportive ad alcune ragazze.

In particolare, la vicenda sarebbe partita da una «storia» pubblicata sulla piattafora social Instagram da una ragazza che chiedeva: «qualcuno ha fatto delle visite mediche con questo dottore (nome cognome) e ha notato qualcosa di strano?». Post che alludeva a toccamenti e manovre ai confini tra quelle mediche e il palpeggiamento sessuale. Un post della durata di 24 ore, che però sarebbe stato «salvato» da alcuni contatti tanto da far avviare un monitoraggio da parte degli investigatori. Sono così emersi commenti relativi al medico, molto noto a Caserta essendo uno dei pochi a rilasciare certificati per attività sportiva, e allusioni a comportamenti offensivi verso le giovani pazienti. Secondo l'accusa, gli abusi sessuali, aggravati, documentati dagli investigatori, sarebbero avvenuti nello studio del professionista dove le ragazze si recavano per le visite finalizzate al rilascio del certificato di sana e robusta costituzione, necessario per iniziare le attività agonistiche.

In particolare, sono cinque gli episodi ricostruiti dagli inquirenti che hanno visto vittime ragazze minorenni tra l'ottobre e il dicembre 2021.
Altre ragazze anche oltre i 20 anni avrebbero rilevato lo stesso comportamento e a quanto pare, da ieri, con il diffondersi della non è escluso che potrebbe aumentare in stile «me too» - il numero di ragazze (non solo minorenni) che potrebbero accusare il medico. E' questo un aspetto che potrebbe, molto probabilmente, aggravare la già pesante accusa. In questo caso, altre possibili vittime, dovrebbero trovare il coraggio di presentare una denuncia dettagliata con fatti e circostanze. Ovviamente, si parla di un'accusa infamante quella contestata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere con un quadro che si è poi arricchito grazie alle ammissioni fatte dalle singole vittime, tutte convocate in Questura.

Qualcuna - è emerso dalle testimonianze - pensava che fosse normale l'atteggiamento del medico e solo dopo aver parlato con il fidanzato si era resa conto di essere stata oggetto di attenzioni illecite, qualcun'altra aveva subito capito le intenzioni del medico che rimane, al momento, agli arresti domiciliari.
 

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Il Mattino