Casal di Principe. «Mi strinse le mani al collo e urlò: io ti ammazzo, ti uccido, senza di me non ti farai una vita, sarò la tua ombra. Mi sentivo soffocare. A quel punto...
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Lei, la vittima di Villa Literno, parrucchiera, nel 2014 aveva intrapreso una storia d’amore omosessuale con una ventitreenne di Casal di Principe che, però, la riempiva di botte, «pizzichi», «morsi» e «graffi» perché era estremamente gelosa. Al punto che non le permetteva neanche di truccarsi e le infilava «le unghie nella pelle» se si arrabbiava. Al punto, anche, che aveva installato un Gps sul telefono cellulare per conoscere tutti gli spostamenti della fidanzata. «Me la trovavo all’improvviso davanti anche se andavo a fare la spesa», racconterà dopo la vittima.
Ieri, la stalker, è stata condannata a sette anni di carcere per tentato omicidio e stalking, mentre è stata assolta dal reato di violenza privata. A leggere la sentenza in aula, nel tribunale di Napoli nord ad Aversa, è stato il presidente di sezione del Tribunale, Giuseppe Ciampa.
Il pubblico ministero Francesco Persico aveva chiesto la condanna a otto anni di carcere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino