«Aria irrespirabile, chiudete l’allevamento di conigli»

«Aria irrespirabile, chiudete l’allevamento di conigli»
DRAGONI - Un olezzo insopportabile, tanto nelle ore diurne quanto in quelle notturne, con l’aria irrespirabile da tempo. È forte la protesta dei cittadini di Dragoni,...

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DRAGONI - Un olezzo insopportabile, tanto nelle ore diurne quanto in quelle notturne, con l’aria irrespirabile da tempo. È forte la protesta dei cittadini di Dragoni, e in particolare di quelli della frazione di San Marco, costretti a patire quotidianamente l’odore fetido e nauseabondo proveniente da un enorme allevamento di conigli, gestito dalla cooperativa Giovani Cunicultori Pomiglianesi Arl.


Secondo quanto riferito da alcuni abitanti del luogo, l’azienda non avrebbe ancora interrotto la propria attività nonostante un’ordinanza di chiusura dell’impianto - inutilmente impugnata dalla società - emessa dal sindaco della città, Silvio Lavornia, e dal responsabile dell’Area Tecnica dell’ente. È sempre più forte il grido di allarme dei cittadini, che - in passato - hanno anche presentato una petizione per segnalare le proprie perplessità e i disagi patiti. Proliferano mosche, blatte e zanzare, che «non solo sono fonte di disturbo per gli abitanti, ma anche vettori in grado di diffondere microrganismi patogeni pericolosi per la salute degli stessi residenti».

Dalla medesima ordinanza sindacale, al di là degli odori provenienti dall’impianto in via Ficone, risulterebbe essere emersa anche l’assenza di specifiche autorizzazioni. Tuttavia, nonostante la chiusura imposta dall’ente municipale, l’impianto - secondo quando segnalato dai residenti - pare essere ancora in attività.


«L’azienda ha superato positivamente tutti i controlli ambientali - replica l'avvocato Giuseppe Fera, difensore della Cooperativa Giovani Cunicultori Pomiglianesi - le uniche problematiche sono insorte presso il Comune di Dragoni, dove gli atti sono tutt’ora al vaglio della magistratura amministrativa e penale anche per gravissime ipotesi di reato. Le pronunzie amministrative sono mere ordinanze cautelari che nulla ancora hanno detto sul merito dell’aspra vertenza in atto, per cui alcuna decisione di merito v’è stata sulla menzionata ordinanza di chiusura».
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Il Mattino