Atti osceni in pubblico tra clochard: intervengono i carabinieri

Due clochard si sono lasciati andare a effusioni. Una volta. Poi due, tre e anche quattro. E alla fine sono arrivati i carabinieri. Ai residenti di via Battisti non va giù...

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Due clochard si sono lasciati andare a effusioni. Una volta. Poi due, tre e anche quattro. E alla fine sono arrivati i carabinieri. Ai residenti di via Battisti non va giù di vedere due persone che praticano petting un giorno sì e l'altro pure. E così, in questo fine settimana di giugno appena terminato, i militari della compagnia di Caserta hanno cercato di porre rimedio al «disagio».


La coppia di clochard, lui italiano lei straniera, era distesa lungo il marciapiede con una scatola di uova che faceva da cuscino. «Scusate, dovete spostarvi da qui», ha spiegato il militare intervenuto sabato. Ma l'uomo che poco prima dormiva, si è alzato di scatto e ha lanciato accuse rivolgendosi agli altri clochard che sostano sempre davanti alla banca, appena di fronte al loro giaciglio di fortuna.
 
Li ha ingiustamente accusati di aver telefonato al 112.

«In realtà li abbiamo chiamai noi - hanno poi spiegato i residenti - non ne possiamo più di sentire questa puzza e ascoltare schiamazzi notturni». I carabinieri hanno cercato di calmare le acque; subito dopo, hanno notificato alla coppia un Daspo firmato dal sindaco. Ma c'è chi giura che, quello di sabato, non sia il primo Daspo. Il divieto di non ritorno a Caserta è stato sempre disatteso dai clochard, assistiti di notte, spesso, dai volontari delle varie associazioni della città.


Caserta è invasa da senzatetto, soprattutto nella zona che circonda la stazione ferroviaria: da via Verdi a via Roma, fino a via Battisti, quest'ultima assurta a «dimora» dei più assidui. Giovedì scorso, la coppia di clochard in questione si era lasciata andare a petting spinto alle tre del pomeriggio, sotto ai portici di via Battisti, davanti agli occhi dei passanti, bambini accompagnati da genitori, pure. Anche l'androne della «Galleria del Corso» lungo corso Trieste un tempo pieno dello scintillìo di cristallerie, ora chiuso, fa da ricovero notturno a un clochard e ai suoi quattro cani. Per «trasferita» attività è vuoto anche il palazzo della Provincia, ma lì i senzatetto non sono ancora arrivati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino