Aversa: raid alla scuola «Pascoli», è la quarta volta in un mese

Rubati computer e altro materiale didattico

Gli uffici della Pascoli messi a soqquadro
I vandali non si fermano, le scuole sono sotto assedio. Nel mirino è finita la scuola media intitolata a Giovanni Pascoli di via Ovidio. È la quarta volta in poco...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

I vandali non si fermano, le scuole sono sotto assedio. Nel mirino è finita la scuola media intitolata a Giovanni Pascoli di via Ovidio. È la quarta volta in poco più di un mese. Le prime tre erano finiti nell'occhio del ciclone dei criminali i distributori automatici di merendine e bevande, stavolta è stato devastato l'ufficio del dirigente dell'istituto Pascoli, ma anche il laboratorio informatico (uno dei più attrezzati tra le scuole cittadine) e gli uffici amministrativi. I criminali della cultura dopo aver buttato per aria il contenuto di mobili e armadietti, hanno portato via computer, notebook, strumenti musicali e tanto altro. Il bottino è in via di quantificazione. Per ora, sono state acquisite le immagini dell'impianto di videosorveglianza. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Aversa, coordinati dal tenente colonnello Ivano Bigica. Sono oramai decine gli assalti agli edifici pubblici: oltre alle scuole ci sono anche i distretti dell'Asl a finire nel mirino dei ladri. Proprio tre giorni fa sono stati arrestati due ladri mentre scappavano con il bottino dall'istituto alberghiero di via Nobel. «Ad Aversa - dichiara la consigliera Dem Eugenia D'Angelo - c'è l'allarme sicurezza. La macro-criminalità si è infiltrata nel tessuto economico aversano, non solo attraverso il canale storico degli appalti e delle opere pubbliche ma anche riciclando i proventi delle attività criminali nel settore commerciale dei ristoranti e di bar di lusso, con investimenti attraverso società di fresca costituzione intestate, spesso, a qualche compiacente prestanome».

«Aversa - continua - è diventata una piazza di spaccio concorrenziale a quelle più famigerate del napoletano. La microcriminalità segue a ruota la catena di eventi con quotidiani furti negli edifici pubblici, nelle abitazioni private, ma anche di auto. Il sindaco è il primo responsabile della sicurezza sul territorio cittadino: è tempo che assuma decisioni drastiche nell'immediato, rimandando le analisi sociologiche e i tavoli di concertazione ad altri momenti storici. Attraverso i deputati e i senatori eletti con i voti dei cittadini di Aversa, è ora di chiedere ai ministeri competenti, con urgenza, dei presidi dell'Esercito italiano a tutela di scuole, edifici pubblici, esercizi commerciali, perché la sicurezza dei cittadini e delle pubbliche istituzioni, come le scuole, non ha colore politico». «Anche in sinergia con la Provincia di Caserta - conclude - deve attivare qualsiasi misura per garantire il livello minimo di sicurezza in città, considerato che il vicepresidente della Provincia di Caserta, Olga Diana, è una consigliera comunale di maggioranza ad Aversa. Intanto, invece di spendere 24.000 euro di soldi pubblici per mettere un inutile servizio di guardie giurate alla portineria del Comune avrebbe potuto investirli in misure di sicurezza sul territorio». «Aversa - le fa eco proprio Olga Diana - è affetta da un problema grande che è quello della microcriminalità. Aprire un tavolo con le forze dell'ordine è un imperativo categorico. Intanto, vanno trovate le somme per dotare gli edifici scolastici cittadini di impianti di videosorveglianza. Dall'amministrazione provinciale siamo sempre pronti a intervenire. Noi, anche quando sono istituti scolastici di competenza della Provincia, come accaduto con il liceo Cirillo, non siamo stati coinvolti dal sindaco nemmeno per uno scambio di opinioni che dimentica di avere in maggioranza la vicepresidente della Provincia che si occupa anche dell'edilizia scolastica».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino