Aversa. Rissa e soldi falsi dove morì un ragazzo. Pub sfasciato, il gestore: «Non riapro»

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CASERTA - Scazzottata in stile western in un locale della zona di via Seggio e maxi zuffa (più che rissa) al parco Coppola, nei pressi del luogo in cui trovò la morte il giovanissimo Emanuele Di Caterino, accoltellato quando non era ancora quindicenne) nell’aprile del 2013.



Stenta a trovare pace la movida normanna che nelle serate di venerdì e sabato ha vissuto altre due storie che sarebbe stato meglio non raccontare. Due storie che rendono vani anche i tentativi, encomiabili, delle associazioni di categoria come «Pass Seggio» che sta creando interessanti happening per coinvolgere non solo i giovani ma le famiglie.



Nella notte tra venerdì e sabato, in piazzetta San Paolo, una tavolata di amici visibilmente ubriachi vede i commensali rifiutarsi di pagare il conto al titolare del locale «Belli di mamma». Ne nasce una scazzottata tipo far west con sedie e stoviglie che volano. Solo la fortuna ha voluto che non ci fossero conseguenze particolari se non per il locale. Non a caso, il suo titolare, Paolo Vassallo, ha riportato su Facebook il proprio disappunto: «Saremo chiusi non solo per sistemare la location, ma anche e soprattutto come atto di protesta e come segnale nei confronti di coloro i quali vivono di questa tensione, per noi atipica».





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