«Un gioiello unico al mondo» così è stata definita dal filosofo Massimo Cacciari la Basilica Benedettina di S. Angelo in Formis, nel Casertano. In questi...
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Recenti studi della professoressa Stefania Quilici Gigli hanno accertato che è probabile che la denominazione 'ad Arcum Dianae' indicasse in precedenza un piccolo centro abitato che sorse intorno al tempio di Diana dove attualmente sorge la Basilica. Tale arco si fa risalire al secolo XI per la struttura architettonica, potrebbe però racchiudere un arco più antico, ricordando cosi uno degli accessi di cui l'antico santuario era dotato.
L'arco, infatti, si apre nel muro di cinta del tempio che e ancora oggi visibile e che fu riutilizzato da padre Desiderio, il fondatore della Basilica, come recinzione degli edifici cenobitici. Non è certo pero che detto arco sia il vero 'Arcus Dianae', che sembra fosse stato eretto dai Capuani in onore di Settimio Severo, III sec. d.C., affascinato dalla amenità del luogo.
Si rileva inoltre che, ai suoi tempi, i piedritti di un arco erano ancora presenti nel fondo, sottostante il piazzale antistante la Chiesa. Storia e arte che stanno richiamando centinaia di turisti e che potrebbero aumentare se ci fosse più impegno da parte delle istituzioni a risolvere con più rapidità problemi di messa in sicurezza e ristrutturazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino