Befana dei vigili in piazza Dante «C'era una volta...»

Sorniona si accomiata la Befana con l'immancabile scopa «spall'arme»

La foto della Epifania 1957
C'era una volta la Befana. Sì, la Befana dei vigili, a Caserta come altrove. Una simpatica consuetudine durata diversi anni fin quando l'evolversi dei rapporti...

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C'era una volta la Befana. Sì, la Befana dei vigili, a Caserta come altrove. Una simpatica consuetudine durata diversi anni fin quando l'evolversi dei rapporti sociali, le esigenze dei tempi, la opportunità non l'hanno consegnata alla storia. Oggi, qualche archivio fotografico, schiudendosi alla ricerca curiosa, fa rivivere immagini remote ma pur sempre tanto presenti nella memoria collettiva, irreali per le nuove generazioni.


Piazza Dante era il cuore dell'evento sin dall'alba del sei gennaio. Al centro, dove ora svetta l'ornamentale abete natalizio, si organizzava la postazione vigilata... dai vigili in perfetta tenuta. Allora non esisteva l'impropria denominazione di polizia municipale il cui acronimo P.M. ingenera qualche equivoco. A far gli onori di casa Dante Itro (comandante dal 1949 al 1977, quindi Orazio Casella sino al 1999) con i marescialli Zullo e Salvatore D'Agostino, il brigadiere Mario Preziosi coadiuvati, tra gli altri, dagli agenti Armando Roncone (poi transitato alla Sip), Agostino De Grescenzo, Vincenzo Feola, Giovanni Fasulo, Antonio Varone, Gennaro Casella, Andrea Sibilio, Giuseppe Giordano.


Quasi goliardica la gara tra associazioni, enti istituzionali, il direttore dell'Automobile Club commendator Pasqualino De Simone, il delegato del Coni Donato Messore, la concessionaria Piaggio con il cavalier Luigi Caterino, il coriaceo Vespa Club presieduto dall'avvocato Alfonso Caterino, comuni cittadini per testimoniare nella maniera più tangibile l'apprezzamento e la cordiale riconoscenza ai vigli urbani per il loro infungibile servizio. Vigeva l'usanza dei doni, i più diversificati: panettoni e spumanti a volontà, le tradizionali calze colme di leccornie, degustazioni dei latticini offerti dalla Matese, balocchi che, successivamente, venivano sorteggiati tra il personale nonché distribuiti tra le fasce sociali più deboli. Attesissimo ogni anno era il pacco-dono della stampa. Fedelissime all'appuntamento le redazioni de Il Mattino, del Roma, del Tempo, de Il Giornale d'Italia, di Sport Sud con Carlo Alberto Pesce, Federico Scialla, Riccardo Scarpa, Luigi Testi.


Era il momento magico dell'«armistizio» in cui i giornalisti cercavano di farsi perdonare qualche critica avventata, qualche improvvida frecciatina, qualche difetto di comprensione per i vigili urbani allora, come oggi, soggetti alla massima esposizione. Scorrendo l'album dei ricordi assume contorni netti lo spaccato di un vissuto che per i meno giovani sembra ieri, fatto di cose semplici, di piccole ingenuità, proiettato in una dimensione sospesa tra il sogno e la realtà.


Emblematica la foto della Epifania 1957 che storicizza lo straordinario spettacolo di ordinata animazione, quasi un presepe «sui generis» offerto da piazza Dante in cui il flash ha colto l'espressione armoniosa di una straordinaria pacatezza di condotte tra auto e scooters in ordinata fila, persone dialoganti, palloncini policromi frementi di librarsi in volo, l'autocarro con copertura telata dell'Esercito nell'emiciclo del Circolo Nazionale pronto a cooperare per il trasporto dei doni presso il deposito. Sorniona si accomiata la Befana con l'immancabile scopa «spall'arme». Rimasto ignoto il vigile prestatosi ad impersonarla per la rituale divagazione del 6 gennaio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino