Da un lato percepiva lo stipendio dallo Stato e viveva sotto falsa identità, inserito nel programma di protezione, dall’altro continuava a chiedere estorsioni. Da...
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Il suocero, per due anni collaboratore di giustizia, di recente è stato scaricato dalla Dda perché ha mentito su numerosi aspetti della vita del clan. Così ha perso i benefici della legge sui collaboratori e, con lui, li ha persi la figlia, Gelsomina e, quindi, suo marito.
Gli inquirenti hanno ricostruito la doppia vita del pentito e dei suoi parenti. E stamattina su ordine del gip Alfonso Sabella per il genero del capoclan ex pentito è arrivato l’arresto. La squadra mobile lo ha rintracciato a Voghera dove si era trasferito con la famiglia dopo aver lasciato il programma di protezione.
Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Antimafia Luigi Landolfi e delegate alla squadra mobile di Caserta, diretta da Filippo Portoghese. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino