Belforte e la «mania» del pizzo: inizia il processo per figlio del boss

Belforte e la «mania» del pizzo: al via il processo per figlio del boss
Marcianise. Sei mesi e mezzo per chiudere un'indagine e aprire il processo. Tempi record e due imputati che chiedono il rito abbreviato. E' fissato per il 17 luglio il...

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Marcianise. Sei mesi e mezzo per chiudere un'indagine e aprire il processo. Tempi record e due imputati che chiedono il rito abbreviato. E' fissato per il 17 luglio il processo per il 32enne Salvatore Belforte e il 45enne Benito Belforte, rispettivamente figlio e fratello del capoclan di Marcianise, Domenico Belforte, ristretto al carcere duro. Il primo è stato anche accusato di aver chiesto la tangente, mano nella mano alla figlioletta di tre anni,  a un imprenditore impegnato nella distribuzione di gas di Marcianise. 

I due sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere di stampo camorristico e di estorsione aggravata dal metodo mafioso: le loro azioni avrebbero infatti favorito lo stesso clan Belforte. Cartello criminale indebolito dai pentimenti e dagli arresti, ma non ancora morto. Anzi, con la scarcerazione di Maria Buttone, moglie del capoclan, e il suo ritorno nella roccaforte Marcianise, il gruppo aveva ripreso a batter cassa. Vecchia mania del clan: lavorare mai, minacciare sempre. Di generazione in generazione. Questa volta è arrivata prima la magistratura a stroncare il tentativo di rinascita del germe malavitoso. 
Le vittime erano semplici commercianti: dalla negoziante di frutta e verdura di via Montebianco, all'imprenditore edile- Tutti erano costretti a “finanziare” esponenti dei clan Piccolo e Belforte, in quanto considerati dai criminali una fonte sicura da cui attingere denaro. Una sorta di salvadanaio senza fondo. Ma si sbagliavano i due, perchè la polizia e i carabinieri avevano già messo sotto controllo i telefoni degli imprenditori e avevano piazzato le telecamere nei negozi.
Le vittime hanno poi confermato che la decisione di assecondare le richieste estorsive derivava dalla capacità di intimidazione propria della stessa organizzazione camorristica. Ora, i Belforte - rappresentati in udienza dai legali Massimo Trigari, Angelo Raucci e Giuseppe Foglia - compariranno in udienza a luglio.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino