Brucellosi bufalina, Confagricoltura Caserta boccia il piano proposto dalla Regione

Brucellosi bufalina, Confagricoltura Caserta boccia il piano proposto dalla Regione
Il programma obbligatorio di eradicazione delle malattie infettive approvato dalla giunta della Regione Campania lo scorso 8 marzo, che contiene le misure contro la brucellosi,...

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Il programma obbligatorio di eradicazione delle malattie infettive approvato dalla giunta della Regione Campania lo scorso 8 marzo, che contiene le misure contro la brucellosi, malattia che colpisce le bufale campane soprattutto in alcuni comuni del Casertano, «non soddisfa e non convince» gli allevatori bufalini di Confagricoltura Caserta, che lo «rinviano al mittente».

È quanto emerso dalla riunione degli allevatori che ha fatto il punto sul nuovo piano della Regione per provare a debellare definitivamente la brucellosi, che negli ultimi anni ha portato all'abbattimento di decine di migliaia di bufale sane che erano in allevamenti con pochi capi infetti. «Non c'è nulla di nuovo nel piano rispetto a quanto già presentato nelle bozze che sono state contestate e respinte duramente» dice il Presidente di Confagricoltura Caserta Raffaele Puoti. «La politica - prosegue Puoti - ha fallito perché non ha rispettato gli impegni assunti con i tanti allevatori bufalini. Da sempre abbiamo chiesto una concomitanza di azioni, dalla vaccinazione dei capi bufalini nel rispetto delle indicazioni e delle disposizioni del Centro di Referenza Nazionale per le Brucellosi all'autocontrollo aziendale dei capi per la prevenzione delle malattie, da misure di controllo sanitario efficienti ed efficaci al sostegno per la riqualificazione aziendale.»

«Altra importante richiesta era l'esclusione dalla gestione del Programma di tutti quei soggetti che finora hanno gestito la problematica e che hanno condotto al solo abbattimento indiscriminato e incontrollato di una parte del patrimonio zootecnico del casertano.» ha detto. «Eppure - sottolinea Puoti - il nuovo piano prevede sempre e ancora le stesse misure e azioni che ad oggi hanno determinato il solo abbattimento di decine e decine di migliaia di capi bufalini. Sono state inserite le misure della vaccinazione e dell'autocontrollo per la provincia di Caserta ma con precise limitazioni tali da rendere inefficaci e inutili dette misure. I controlli sanitari delle autorità competenti sono confermati per tipo, modi e tempi, che, in alcuni casi, risultano anche peggiorativi attribuendosi l'autorità di poter decidere sull'esistenza di uno stabilimento bufalino e sul ripopolamento dello stesso dopo un eventuale abbattimento totale, il cosiddetto stamping out. Servono risorse dedicate e immediatamente fruibili dalle aziende» conclude Puoti.

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Il Mattino