Non tutte le buche stradali sono uguali. E non tutti i danni, denunciati dagli automobilisti e dai pedoni inviperiti, sono risarcibili. Sorride il Comune di Maddaloni sommerso da...
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LA PERCENTUALE
E solo 11 su 1020 ce l'hanno fatta a ottenere il risarcimento dei danni provocati ai veicoli a causa «dall'esistenza di un'insidia stradale non segnalata o non altrimenti prevedibile». Incassata una vittoria schiacciante, proprio ieri, è cominciata la nuova «campagna di manutenzione stradale in economia» a partire dalle principali strade. Cose mai viste prima: è stato personalmente il sindaco Andrea De Filippo, accompagnato da Domenico Renga (comandante della Polizia Municipale) e da un funzionario dell'Ufficio tecnico, a guidare le operazione di chiusura delle buche: asfalto a freddo al posto delle voragini e rattoppi dovunque.
LE RIPARAZIONI
La «campagna di chiusura» continuerà con il permanenza delle condizione meteo favorevoli in attesa delle nuove gare per i servizi di manutenzione. Sebbene le strade, nel biennio terribile (2016-2017) di gestione commissariale, siano state delle «strade gruviera», non tutte le buche sono uguali. E la rabbia degli automobilisti non basta. Almeno per la giurisprudenza e ovviamente per l'Ufficio del Giudice di Pace di Maddaloni che, applicando gli orientamenti della Cassazione, ha demolito la quasi totalità delle richieste di indennizzo perché «nel merito infondate» per tre motivi: errori procedurali; insufficiente o lacunosa documentazione dell'avvenuto danno o sinistro; assenza di prove attendibili».
IL NESSO
Insomma, non è bastato esibire foto di gomme forate o cerchi danneggiati. In assenza della constatazione di avvenuto sinistro dei vigili urbani o delle forze dell'ordine, serve provare il cosiddetto «nesso causale». In concreto, se le buche o voragini sono visibili, note o segnalate, l'ente locale non paga. Il Giudice di Pace di Maddaloni non ha inteso negare la responsabilità oggettiva del comune. «Come vigili urbani testimonia Giuseppe De Lucia, delegato sindacale Csa- siamo intervenuti in moltissimi casi. Ma ogni volta, pur non essendo testimoni diretti dei danni, abbiamo fatto una completa relazione sull'accaduto». Sotto accusa anche i comportamenti dei conducenti. La Polizia Municipale ha ridotto i limiti di velocità (massimo 30 km/h) sulle strade più dissestate. Infatti, le più respinte sono le richieste danni, causati da dissesti stradali, registrati in centro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino