CASERTA - Vent'anni fa una cruenta faida camorristica portò all'instaurazione del «coprifuoco» nella città di Marcianise con l'ordine...
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dopo, con i boss e i gregari dei due clan contrapposti - i Belforte e i Piccolo - morti o in carcere, si torna a discutere
di quei tragici giorni nel corso di un convegno organizzato per venerdì 12 gennaio (ore 17) nella Chiesa di San Giovanni Paolo II e intitolato «1998-2008 Vent'anni di coprifuoco, sconfitta o inizio di rinascita?». A parlare del «coprifuoco» e di quanto sta avvenendo oggi, saranno magistrati impegnati in indagini anticamorra, come i sostituti della Dda Alessandro D'Alessio e Luigi Landolfi, gli ex pm antimafia Raffaello Falcone (oggi sostituto alla Procura ordinaria partenopea), Cesare Sirignano (Sostituto alla Direzione Nazionale Antimafia) e Giuseppe Amodeo (oggi alla Procura di Lucca), l'ex sindaco di Marcianise Gianfranco Foglia e l'ex prefetto di Caserta, Goffredo Sottile che nel 1998 firmò l'ordinanza che istituì il «coprifuoco»; il provvedimento scaturì da due omicidi avvenuti tra il 4 e il 5 gennaio del 1998 in due bar di Marcianise, dove i sicari dei clan agirono sparando all'impazzata ferendo cittadini e mettendo in pericolo l'incolumità delle persone. Fu forse l'atto più violento di una faida tutta interna ad una cittadina di circa 40mila abitanti che in pochi anni fece registrare oltre 50 morti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino