Casa in affitto alla boss dei Casalesi, al proprietario della villa di Boville Ernica, un ciociaro, contestate irregolarità di tipo amministrativo per la concessione in...
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E le indagini della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza hanno permesso di accertare che la casa era dotata di un'uscita riservata utilizzabile per eventuali fughe oppure per ricevere visite all'interno nell'abitazione in modo occulto. E in un caso è stato documentato che Elvira Zagaria ha ricevuto la visita di una persona con precedenti per reati di stampo mafioso, proveniente dalla zona della Campania controllata dal clan.
Un fatto non trascurabile dal momento che la Zagaria, spiegano gli inquirenti, «dopo l'arresto di tutti i membri di sesso maschile della famiglia e dopo la morte del marito, Francesco Zagaria, era toccato il compito di gestire gli ingenti capitali illeciti delle attività del clan».
Sulla base di questi elementi il sostituto procuratore di Frosinone Rossella Ricca ha chiesto e ottenuto dalla Corte di Appello di Napoli l'aggravamento della misura cautelare precedentemente imposta. Quindi per la donna si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia.
E ora proseguono le indagini per capire perché, un personaggio di spicco della camorra, abbia scelto la Ciociaria, e in particolare la zona di Boville, per scontare i domiciliari.
L'arresto di Elvira Zagaria non è un arresto come gli altri: la sua cattura significa che il clan dei casalesi è vivo e vegeto». Lo sostiene il magistrato Catello Maresca, che prese parte alla cattura del fratello di Elvira, il superboss Michele Zagaria, scarcerato durante il lockdown e ora in clinica per curarsi la sua grave forma di neoplasia. Elvira Zagaria è stata prelevata dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza nella sua villa in provincia di Frosinone dove, magrado fosse ai domiciliari dove, sembra, teneva anche incontri con esponenti di spicco della mafia casalese.
«Quanto accaduto - sostiene Maresca - dimostra che l'opportunità che i mafiosi hanno di ritornare, anche se agli arresti domiciliari, nelle loro case, viene sfruttata sistematicamente per riattivare rapporti e relazioni criminali. I mafiosi sfruttano i favori concessi dalle leggi dello Stato per andare contro lo Stato».
«La comunicazione, per le mafie, - aggiunge il magistrato antimafia - è vitale quanto la disponibilità di soldi di armi: se un clan non riesce a comunicare è sconfitto. Proprio per questo interrompere il flusso di notizie è, e deve continuare ad essere, l'obiettivo principale della lotta alle mafie. Non so quanti commenteranno
l'arresto di Elvira Zagaria. Io spero siano in molti perché proprio questo sarà il metro dell'interesse e della volontà dello Stato di continuare alla battaglia antimafia». «Di segnali di una ripresa, forte, delle organizzazioni mafiose nel nostro Paese sono già più che evidenti», conclude Maresca.
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Il Mattino