Quando hanno tentato di ampliare il loro già vasto raggio d'azione, presentandosi a Mineo, in Sicilia, con l'intenzione di gestire i minori stranieri non...
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Cinquecentomila euro l'anno per gestire da un lato i minori provenienti dall'area penale, dall'altro i ragazzi sottratti a contesti familiari inadeguati. Un fiume inarrestabile di denaro pubblico. Quando ieri la polizia è entrata nei centri Serapide gli ospiti erano in media sette. Tra loro, anche minorenni provenienti da ambienti di malavita napoletana. Oltre che pusher dell'Agro-aversano. Per alcuni di quei ragazzi, ipotizzano i pm, la Serapide era una sicurezza: tra le ipotesi c'è infatti anche quella che i minori legati a contesti di criminalità organizzata godono nelle onlus finite sotto i riflettori di trattamenti di favore. Lo ha raccontato in alcuni servizi Fanpage che nei giorni scorsi ha anticipato il contesto dell'inchiesta.
La Procura di Napoli ipotizza a carico delle sorelle Del Vecchio, della loro madre, Regina Zagaria, e di un loro collaboratore, Massimo Zippo, reati che vanno dall'associazione per delinquere di stampo mafioso al concorso esterno fino al riciclaggio. Per i pm titolari dell'inchiesta, dunque, i soldi dei Casalesi sono serviti a mettere su le coop Serapide e a renderle leader nel settore dell'accoglienza minori. Ma l'indagine è alle sue fasi iniziali e ogni indagato avrà presto la possibilità di difendersi nelle sedi opportune perché, naturalmente, le colpe dei padri non possono ricadere sui figli. Al momento sono al vaglio degli investigatori una serie di atti acquisiti all'Agenzia delle Entrate di Caserta e nei comuni di Casapesenna, Santa Maria Capua Vetere e Villa di Briano, laddove, secondo gli inquirenti, gli ex sindaci, oggi quasi tutti sotto processo per reati di mafia, avrebbero favorito, nella fase iniziale, le onlus Serapide. File digitali prelevati da tutte le sedi della onlus insieme alla ricostruzione dell'organigramma della coop stabiliranno se c'è veramente una nuova trama imprenditorial-criminale con protagonisti i Casalesi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino