Campania, il cinghiale da risorsa diventa nemico pubblico numero uno

Campania, il cinghiale da risorsa diventa nemico pubblico numero uno
Nell'estate 2020, l'Alto casertano ha avuto, suo malgrado, un protagonista inaspettato: il cinghiale. Mai come quest'anno vi erano state così tante vicende...

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Nell'estate 2020, l'Alto casertano ha avuto, suo malgrado, un protagonista inaspettato: il cinghiale. Mai come quest'anno vi erano state così tante vicende legate a questo animale selvatico che, in tantissime zone della provincia di Caserta, è stato al centro di tanti disagi che hanno colpito in vari modi le persone. A Pietramelara durante il mese di luglio, un agricoltore ha denunciato sui social i danni subiti da un branco di cinghiali, che durante la notte avevano praticamente distrutto il suo campo di nocciole. L'uomo aveva così commentato la spiacevole vicenda: «L'emergenza cinghiali continua ad esistere ed a fare danni. Amo gli animali, ma amo anche il mio lavoro. Vedere distrutto il sacrificio di anni di lavoro mi offende il cuore. Spero che chi ne ha potere possa prendere spunto dal mio caso, per cercare di risolvere il problema».


Situazione analoga a Pietravairano, dove oramai i cinghiali rappresentano un duro ostacolo per gli agricoltori, colpiti dalle scorribande notturne di questi animali. Distrutte intere coltivazioni di granturco, facendo rimanere in ginocchio sia i singoli coltivatori, sia diverse imprese agricole. Già da anni i contadini aspettano un aiuto concreto dalla Regione Campania, ma ad oggi, come da loro affermato, sono arrivate soltanto promesse che sono poi finite ben presto nel dimenticatoio. Un altro comune del casertano, che si è ritrovato a dover combattere con problemi molto simili a quelli appena descritti, è stato sicuramente Roccamonfina.

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Il primo cittadino della città, Carlo Montefusco, poche settimane fa, per risolvere almeno parzialmente la situazione, ha presentato alla Regione un piano di controllo sui cinghiali, che riguarderà l'intero parco regionale «Roccamonfina-Foce del Garigliano». Lo staff comunale roccano, ha subito commentato la notizia sul web, specificando che «il piano, redatto dal centro regionale per l'igiene urbana e veterinaria, prevede la gestione ordinaria (con aree a caccia programmata e prelievo mediante la braccata) ed il controllo straordinario della zona interessata». La soluzione scelta da Roccamonfina però, ad oggi resta un caso isolato: la maggior parte delle città della provincia casertana, continuano a rivolgersi alla Coldiretti per i continui danni subiti dal passaggio dei cinghiali. La Coldiretti a sua volta, ha più volte riportato alla Regione le lamentale dei coltivatori, ma manca ancora una risposta concreta da parte dell'ente. Gli agricoltori però, non sono le uniche vittime di tutta questa situazione. Infatti, in quest'estate che oramai volge al termine, i cinghiali sono stati anche la causa di numerosissimi incidenti stradali.
 

Anche in questo caso, spesso le zone coinvolte sono state le stesse: ad inizio luglio per esempio, sulla strada che congiunge Pietramelara a Vairano e Pietravairano, due ragazze a bordo di una Mini Cooper, per evitare un branco di cinghiali hanno perso totalmente il controllo dell'auto, ribaltandosi. Fortunatamente nessuna delle due giovani ha riportato gravi ferite. Un'altra strada bersagliata dalle scorribande degli animali selvatici, è stata senza dubbio la Casilina: nei primi giorni di agosto, precisamente nei pressi della frazione teanese di Taverna Zarone, un'auto ha centrato in pieno un cinghiale sulla carreggiata. L'animale è morto, mentre il conducente è riuscito a rimanere illeso, nonostante la macchina fosse praticamente distrutta. Sempre sulla Casilina, nel territorio di Tora e Piccilli, la notte del 30 agosto, due donne a bordo di una Lancia, si sono schiantate contro un albero per non investire un cinghiale presente sulla carreggiata. Anche in questo caso, non vi sono stati feriti gravi. La soluzione trovata dalla Regione ad oggi, è quella della caccia selettiva. Come dichiarato dal presidente dell'ATC di Caserta, Valerio Toscano, questo tipo di caccia è stata istituita fino al 31 di agosto, ma ci sono tutti i presupposti affinché venga rinnovata anche per tutto il prossimo anno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino