Canile comunale: torna lo spettro della chiusura, a rischio 200 cani e 37 gatti

Canile comunale: torna lo spettro della chiusura, a rischio 200 cani e 37 gatti
Ricompare, ancora una volta, lo spettro della chiusura del canile municipale di Caserta. L’Asl ha palesato la volontà di sgomberare la struttura, vista l’impossibilità di...

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Ricompare, ancora una volta, lo spettro della chiusura del canile municipale di Caserta. L’Asl ha palesato la volontà di sgomberare la struttura, vista l’impossibilità di assicurare il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Criticità al momento risolta, grazie all’intervento del commissario straordinario del Comune Maria Grazia Nicolò che ha affidato il servizio di pulizia e disinfezione dei box a una ditta specializzata. Questo non basta. Le difficoltà per il canile municipale sono cominciate quando, nel 2011, il Comune ha dichiarato lo stato di dissesto finanziario. A quel punto, a salvaguardare gli interessi degli animali, sono arrivati i volontari dell’associazione “Nati Liberi”, guidati da Alessandra Pratticò. Un gruppo di volontari di strada, divenuto associazione animalista nel 2008, che da anni si occupa degli animali ospiti della struttura, al momento 200 cani e 37 gatti. Fino a oggi il Comune ha provveduto a destinare fondi all’acquisto degli alimenti per gli ospiti del canile, ma c’è sempre stato il problema di definire un rapporto giuridico con un’impresa che si assumesse l’incarico delle pulizie all’interno della struttura.


I costi reali di un canile come quello di Caserta superano i 250mila euro l’anno, 2.50 euro al giorno per ogni animale ospite così come previsto dal ministero della Salute, somma mai destinata dall’amministrazione all’erogazione di un servizio pubblico di fondamentale importanza. Per questo motivo, a partire dal 2014, «Nati Liberi» ha condotto una battaglia politica ed amministrativa affinché la voce in bilancio per il canile si attestasse almeno a 100mila euro, cifra indispensabile per garantire i requisiti minimi di benessere degli animali: alimentazione, pulizia e disinfezione dei box, cure mediche.


Budget appena sufficiente a garantire il funzionamento del servizio, considerate le difficoltà economiche del Comune in dissesto. Con la caduta della giunta Del Gaudio, la situazione è peggiorata, sono stati operati tagli a tutti i servizi pubblici ed i fondi destinati al canile sono stati ridotti a 40mila euro., cifra che non garantisce la gestione e la continuità del servizio nemmeno in house providing, quindi attraverso la gestione diretta da parte dell’ente.
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Il Mattino