Capaci, impegnate e forti: coraggiosamente donne

Il premio del sodalizio Rise uo-p! in prima linea contro femminicidio, violenze e discriminazioni

Capaci, impegnate e forti: coraggiosamente donne
Si è tenuta ieri pomeriggio a Carditello la prima edizione del premio "Coraggiosamente donna", promosso dall'associazione Rise Up! che si impegna per...

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Si è tenuta ieri pomeriggio a Carditello la prima edizione del premio "Coraggiosamente donna", promosso dall'associazione Rise Up! che si impegna per l'autonomia, la libertà e la consapevolezza delle donne, affrontando le tematiche della violenza di genere e la discriminazione nel mondo del lavoro, offrendo supporto alle donne vittime di violenza. L'evento di ieri ha voluto ricordare e riconoscere le donne che si sono distinte per il loro impegno, la dedizione e il successo in diversi ambiti della società, esempi di coraggio e determinazione, donne che hanno superato le sfide e realizzato i propri obiettivi.

«Il premio "Coraggiosamente donna" ha spiegato Luisa Cerullo la fondatrice di Rise Up! è nato dal desiderio di essere un faro di luce e speranza per tutte le donne che si trovano in momenti di difficoltà, che lottano per emergere e raggiungere i propri obiettivi e sogni. Attraverso la condivisione di storie di donne forti e coraggiose vogliamo dimostrare che con costanza e determinazione si può raggiungere qualsiasi cosa. Questo premio è un'opportunità per celebrarle». Un parterre ricco e qualificato con la sorpresa finale della showgirl Valeria Marini con il suo compagno, il parlamentare Gimmy Cangiano. «Siamo orgogliosi ha detto il presidente della Fondazione Real sito Carditello, Maurizio Maddaloni di essere stati scelti per ospitare una iniziativa così importante, che esprime tutta la voglia di riscatto della nostra comunità e conferma la centralità del Real sito come luogo di riferimento, da un punto di vista sociale e culturale, sul territorio. La Fondazione, oltre a tutelare il notevole patrimonio storico, artistico e ambientale, è impegnata in prima linea in attività di inclusione sociale, sostenendo la cultura della legalità e riaffermando l'identità del territorio».

Hanno ricevuto il premio Adriana Aruta, giovane cantante lirica diversamente abile; Angela Natale per la sua carriera e il suo contributo alla ricerca aerospaziale; Bianca Imbembo per il suo talento nell'imprenditoria 4.0 tra innovazione e tradizioni artigianali del territorio campano; Maria Cristina Bianchi, imprenditrice e filantropa nel campo sociale; Filomena Roma, avvocata e fondatrice del marchio Filomena Amore; Gisele Luciano, dirigente e figlia dei fondatori del centro "Laila" impegnata per l'integrazione culturale e il sostegno di bambini e donne in disagio socio-economico; Ivana D'Addona, pianista e compositrice sostenitrice di vittime di guerra e violenza; Laura Niola, scultrice e scenografa, autrice di opere che celebrano le donne in rinascita; Giuseppina Lodovico, promotrice della solidarietà attraverso lo sport; Malual Agum John Mayak, esempio di integrazione e dedizione agli altri; Maria Tessitore, vittima di violenza e stalking che ha ricostruito la sua esistenza; Viviana Cavaliere, nel pool di ricercatori del bosone di Higgs; Ylenja Lucaselli, deputata, promotrice dell'intergruppo parlamentare "One Health"; Rita De Vivo, impegnata nel campo dell'economia e della sostenibilità. Menzione speciale ai genitori di Nadia Toffa, Margherita Rebuffoni e Maurizio Toffa.

«La Fondazione ha continuato Maddaloni è e sarà sempre a disposizione della cittadinanza attiva e di tutte le associazioni che intendono proporre collaborazioni istituzionali e iniziative rivolte all'inclusione sociale e alle tematiche di genere, contro ogni forma di discriminazione. L'obiettivo è stimolare interventi volti a favorire la parità tra uomo e donna in tutti i settori. Allo studio del consiglio di amministrazione anche la proposta di offrire una borsa di studio per progetti dedicati al contrasto della violenza di genere e alla valorizzazione dei talenti femminili, in memoria della giovane Romina Del Gaudio, trovata morta nel 2004 e vittima, probabilmente, di femminicidio. I suoi resti, segnalati da una telefonata anonima dopo giorni di inutili ricerche, erano stati abbandonati nel boschetto di Carditello, considerato all'epoca alla stregua di una discarica. A distanza di 20 anni il delitto è ancora senza colpevole. Un tragico evento che non dobbiamo dimenticare e che rappresenta anche tutto quello che Carditello non sarà più».

Il pomeriggio è stato introdotto da Ornella Mincione, giornalista, e Gianni Solino, direttore del Museo campano. Saluti istituzionali del presidente della Fondazione Maurizio Maddaloni, di Giuseppe Fierro, vice sindaco di San Tammaro; il vescovo Pietro Lagnese; Armida Filippelli, assessora alla Formazione professionale della Regione Campania; Olga Diana, vicepresidente della Provincia di Caserta; Elena Pera, presidente Assovoce Caserta; l'ambasciatore del Sud Sudan Dhanojok Obongo; il parlamentare di Fdi Marco Cerreto. Monologhi di Rossella Sorrentino e intermezzo musicale di Francesca Maresca e Ivana D'Addona.
 

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Il Mattino