Casagiove: dalla politica al processo, domiciliari per D'Angelo

Il consigliere comunale ha richiesto il patteggiamento

Il tribunale di Napoli Nord
Da 48 ore è a casa. Cambio di misura cautelare per Danilo D'Angelo di Casagiove che, dalla detenzione nel carcere di Poggioreale, è passato ai domiciliari. La...

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Da 48 ore è a casa. Cambio di misura cautelare per Danilo D'Angelo di Casagiove che, dalla detenzione nel carcere di Poggioreale, è passato ai domiciliari. La decisione è stata assunta dal giudice per le indagini preliminari della Procura di Napoli Nord, in conseguenza del patteggiamento richiesto dai suoi difensori, gli avvocati Giuseppe Stellato e Luca Viggiano del foro di Santa Maria Capua Vetere. Con il patteggiamento il consigliere comunale, dal 21 aprile sospeso dalla carica, otterrà la riduzione di un terzo della pena. Al suo posto, in qualità di «supplente», ora c'è Francesco Costanzo, primo dei non eletti della lista Casagiove nel cuore. D'Angelo, 42 anni, commercialista esperto in Diritto societario, è stato arrestato il 14 marzo scorso dalla Guardia di finanza per frode fiscale, insieme con Luca Manco, imprenditore nel settore della logistica con affari nell'Interporto Sud Europa di Marcianise.

Le indagini avrebbero consentito di ipotizzare per entrambi diversi reati di natura tributaria, dall'emissione di fatture per operazioni inesistenti alla dichiarazione di imposte infedele, fino al falso in bilancio. Secondo la Procura, gli indagati avevano messo in piedi un sofisticato sistema fraudolento, di cui D'Angelo era il regista tecnico che generava documenti falsi: sarebbero state scoperte oltre 2.600 fatture di comodo, emesse da società «cartiere», fittizie, create solo per giustificare le operazioni illecite. Già nel 2022, per fatti simili, i due furono raggiunti dalle misure restrittive del giudice: Manco dal divieto di esercitare l'attività di impresa e di assumere uffici direttivi all'interno di imprese e il consulente da quello di svolgere l'attività professionale. In seguito a quell'episodio, D'Angelo annunciò di voler lasciare l'impegno pubblico e il consiglio comunale, ma non ha mai perfezionato le due dimissioni, né si è più presentato in aula. Dal successo in politica e nel lavoro alle grane giudiziarie. 

 

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Il Mattino