Casalesi. Il vivandiere del boss Zagaria: «Ci disse di fare un figlio per apparire una famiglia normale»

Casalesi. Il vivandiere del boss Zagaria: «Ci disse di fare un figlio per apparire una famiglia normale»
Ha protetto per quasi quattro anni, tra il 2004 e il 2008, la latitanza del boss dei Casalesi Michele Zagaria nascondendolo con la moglie in un appartamento preso in fitto in via...

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Ha protetto per quasi quattro anni, tra il 2004 e il 2008, la latitanza del boss dei Casalesi Michele Zagaria nascondendolo con la moglie in un appartamento preso in fitto in via Colombo a Casapesenna, in provincia di Caserta, paese natio di Zagaria.




Oggi, nel corso di un'udienza al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Generoso Restina, collaboratore di giustizia dal novembre 2014 (decise di raccontare tutto ai pm della Dda di Napoli pur non avendo nessun processo a carico per proteggere l'incolumità dei suoi familiari) ha ripercorso quei quattro anni tirando in ballo l'ex sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria. «L'ex sindaco - ha detto - ha incontrato più volte Michele Zagaria nel nostro appartamento così come altre persone, soprattutto parenti. Qualche volta ero io ad accompagnare Zagaria in altre parti».



Sulle abitudini quotidiane del boss, Restina ha raccontato che «Zagaria passava le giornate a vedere la tv, a leggere i quotidiani e a parlare con i suoi fedelissimi; per farlo aveva a disposizione un citofono con quattro collegamenti. Zagaria - ha riferito Restina - ha anche sollecitato me e mia moglie ad avere un figlio per apparire una famiglia normale e non avere problemi. Quando è nata Aurora mi ha intestato una ditta di pulizie chiamandola con il nome di mia figlia (Aurora Service, ndr). Fu mia moglie - ha concluso Restina - a convincermi di interrompere il sostegno a Zagaria»
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Il Mattino