Accoltella compagno di scuola, sorpresa e tristezza nell'istituto

Accoltella compagno di scuola, sorpresa e tristezza nell'istituto
«Non ci aspettavamo quello che è accaduto, i due compagni di classe non hanno mai dato problemi in precedenza. Siamo sconvolti e tristi». Riassume così...

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«Non ci aspettavamo quello che è accaduto, i due compagni di classe non hanno mai dato problemi in precedenza. Siamo sconvolti e tristi». Riassume così l'atmosfera che si respira oggi al rientro in classe il vice dirigente dell'Istituto Tecnico Alessandro Volta di Aversa, Cosimo De Vivo, a due giorni dall'accoltellamento di un 14enne ad opera di un compagno di classe, che è finito all'istituto minorile dei Colli Aminei per lesioni gravissime. La vittima, seguita per nove ore settimanali da un insegnante di sostegno per disturbi nell'apprendimento, è ricoverata da sabato nell'ospedale Cardarelli di Napoli ma le sue condizioni sono in netto miglioramento e potrebbe essere dimessa.


Oggi la dirigente Laura Nicolini ha ricevuto anche la visita di un consigliere del ministro della Pubblica Istruzione Marco Bussetti, che è venuto a raccogliere informazioni sull'accaduto. Nella classe frequentata dai due protagonisti della vicenda, una seconda, ci sono due sedie vuote e tanta mestizia. «Non ci sono stati litigi in classe da cui poi è scaturita l'aggressione» garantisce De Vivo, da tanti anni al Volta, «né si tratta di un episodio di bullismo». «I docenti della classe - prosegue De Vivo - sono tutti dispiaciuti, ma anche molto sorpresi perché i due ragazzi non avevano mai dato problemi; sappiamo anzi che erano amici. Anche gli altri compagni di classe ci hanno detto che tra i due non era mai successo nulla».


L'aggressore, agli agenti della polizia di Stato che lo hanno fermato, ha raccontato che il coetaneo dava fastidio ad una ragazza della classe, ma anche questa circostanza non viene confermata dal vice preside. «Capita che i ragazzi litighino, però non si è mai arrivati a un epilogo del genere». Nei prossimi giorni verrà organizzata qualche iniziativa a sostegno del ragazzo ferito. «Ho sentito i genitori - aggiunge De Vivo - e ci hanno ringraziato per la vicinanza; erano preoccupati ma di certo faranno tornare il figlio a scuola quando si sarà ristabilito». Sono «distrutti» invece i genitori del feritore. De Vivo spiega che «staremo vicini anche a loro. Ho sentito il padre ed era veramente affranto per il gesto del figlio» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino