Biagio, residente in via Viandante: senza tetto, fa i conti con la giustizia

Biagio, residente in via Viandante: senza tetto, fa i conti con la giustizia
In queste storie di strade-non strade si intreccia quella di Biagio Ventriglia, 52 anni, nato a San Nicola la Strada, cancellato dai registri di residenza perché scacciato...

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In queste storie di strade-non strade si intreccia quella di Biagio Ventriglia, 52 anni, nato a San Nicola la Strada, cancellato dai registri di residenza perché scacciato dai fratelli con cui conviveva, destinato al vagabondaggio, il poco da vivere racimolato facendo il parcheggiatore abusivo, una vita grama che negli ultimi anni non ha finito di accanirsi su un soggetto emotivamente fragile, un tre volte buono, indifeso, incapace di far male a una mosca.

 
Dal 26 aprile scorso Biagio è stato reiscritto nei registri anagrafici di San Nicola la Strada ma soltanto per la residenza, una casa continua a non averla ma figura esistere come persona in «via Viandante numero 1» come da certificazione che sbandiera con l'aria di chi se la è sudata, con l'aiuto di chi la sua storia ci ha raccontato prima che egli stesso ce la integrasse con lo sgomento dei semplici. Annamaria Antonino con Mario Ferraiolo che è un altro volontario del gruppo che gestisce quella perla di centro di accoglienza e ricovero notturno per «invisibili» che è «Casa Emmaus» della Caritas diocesana diretta da don Antonello Giannotti, registrano il caso di Biagio Ventriglia fra quelli più ingarbugliati, ora finalmente risolto in parte ma con una coda giudiziaria che chissà dove porterà. Biagio, del cui carattere abbiamo accennato dalle referenze degli operatori della Caritas, è gravato da una serie di notifiche di inosservanza al Daspo, provvedimenti emessi dal questore non soltanto per i violenti frequentatori delle manifestazioni sportive ma comunque per chi esercita violenza nell'ambito di un territorio.

Biagio Ventriglia di Daspo ne ha collezionati sette, il magistrato del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dopo una prima udienza del gennaio scorso, li ha raggruppati e rinviati per l'esame al prossimo ottobre. «Biagio dicono alla Caritas lo abbiamo affidato all'avvocato Salvatore Di Mezza, ancora sconcertato per la natura di questo contendere». La legge non deve guardare in faccia a nessuno, ovvio, ma in qualche caso un'occhiatina per mettere meglio a fuoco i soggetti finiti alla sua attenzione la potrebbe riservare. Biagio Ventriglia, cacciato di casa, si dedica al parcheggio abusivo, vivacchiava nei pressi della stazione ferroviaria di Caserta, una sera incappa nella Polfer, lui che non è di quelli rapaci, aggressivi, nemmeno petulante nel chiedere qualche centesimo.


Un primo verbale, scatta il Daspo, poi ancora uno, e fino al settimo perché fuori da Caserta Biagio non aveva dove andare, gli si contestava anche la frequentazione di «Casa Emmaus», il tetto ricevuto dalla Caritas. «Per l'ultima notifica dice Mario Ferraiolo ho dovuto accompagnarlo alla polizia municipale di San Nicola la Strada perché, ovviamente, se andavano alla inesistente via del Viandante numero 1 chi trovavano?». Ora questo «fior di delinquente» aspetta cosa deciderà la Giustizia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino