Caserta: bus, frazioni isolate Ritardi e corse in tilt

Caserta: bus, frazioni isolate Ritardi e corse in tilt
Che il servizio del trasporto pubblico locale sia sinonimo di gravissima difficoltà per Caserta e dintorni, sembra essere cosa risaputa da tempo. Ma che i social potessero...

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Che il servizio del trasporto pubblico locale sia sinonimo di gravissima difficoltà per Caserta e dintorni, sembra essere cosa risaputa da tempo. Ma che i social potessero adesso documentare anche con immagini la cancellazione di corse o spostamenti di orari a sorpresa, sembra essere diventata una consuetudine a dir poco «triste» per l'utenza. L'ultima occasione di recriminazione è stata documentata l'altro giorno nella frazione di Garzano dove un autobus della Clp, alla fine della giornata, anziché completare il percorso come da programma, ha sostato fuori tempo massimo in vista del rientro al deposito.


 
Lasciando a piedi i viaggiatori che intendevano raggiungere il centro del capoluogo. Situazione ancora piu complicata (se passa l'eufemismo) per la linea che dalla stazione di Caserta arriva alla Vaccheria, là dove la puntualità sembra quasi un optional ed i tempi di attesa non hanno limiti di durata. Proprio il contrario, insomma, di quanto succede in altri territori piu organizzati, certamente piu fortunati, là dove a segnare il tempo e l'ora è molto spesso il transito del mezzo pubblico.
Frazioni in tilt, allora sul piano della mobilità, cosi come avviene pure a Tuoro, a dire di Gianmichele Castello, dove le fermate sono insufficienti, i percorsi tutt'altro che agevoli, i servizi informativi affatto soddisfacenti. «Le frazioni non sono servite adeguatamente soprattutto negli orari scolastici- è la sua tesi- per mancanza di pensiline con indicazione dell'orario di trasporto, per la mancanza di percorsi che tengano conto di scuole, uffici, enti pubblici; cosi non si aiuta a decongestionare il traffico, si accumulano solo ritardi e disfunzioni». Tanti inconvenienti insomma che messi assieme chiamano in causa, a vario titolo, la Regione, la società che gestisce l'esercizio (Clp) , lo stesso Comune capoluogo. Tante responsabilità sotto accusa, come si evince pure dalla petizione che sulla questione mobilità il Movimento 5 stelle ha avanzato all'Ente locale, con specifici riferimenti ai disagi che la comunità è costretta a sopportare, a prescindere dagli addebiti specifici o del soggetto pubblico o del soggetto privato . «Un turista o un concittadino che intende visitare Casertavecchia non può arrivarci prima delle 12,30 e non puo restare oltre le ore 16, con le nuove linee turistiche - cosi riporta il documento- inoltre un ragazzo non può spostarsi di sera con i mezzi pubblici perché non sono previste corse oltre le ore 21 e, specialmente nelle periferie ,oltre le ore 18». Come dire che la programmazione «oraria» del Tpl lascia per molti versi a desiderare nel territorio, soprattutto in rapporto all'entità dei corrispettivi economici (costi-benefici) che pure la Regione è tenuta a garantire alla società affidataria , peraltro sottoposta in regime commissariale.

«Nell'ottobre del 2018 il sindaco Carlo Marino ebbe ad annunciare l'avvento di un grande progetto per il potenziamento del settore a Caserta in collaborazione con Clp - cosi riferiscono i pentastellati - ebbene con ritrovata pazienza abbiamo confrontato le linee e gli orari precedenti con i nuovi adottati ed abbiamo constatato il taglio di ben 74 corse». Col risultato, alla fine, che le periferie sono rimaste escluse da un diritto primario come quelle di un servizio di pubblica utilità ,indispensabile soprattutto per le fasce sociali piu deboli. Di un problema cosi spinoso si è occupato in diverse occasioni anche il sindacato, con ripetuti solleciti al primo cittadino Marino. «Si è trattato di un'interlocuzione impossibile - ha precisato Angelo Lustro segretario provinciale della Filt prova ne sia che abbiamo inviato al Comune una PEC il 27 giugno scorso manifestando la volontà di non essere convocati, visto che in precedenza non era stato dato alcun riscontro alle nostre istanze». Nel frattempo aumentano nel territorio i motivi di contestazione, sono in molti a domandarsi, tra l'altro, se sono state apportate modifiche sostanziali al contratto che lega la committente Regione al fornitore del servizio Clp , se sono stati effettuati dirottamenti del chilometraggio previsto per Caserta verso altre linee extraurbane piu frequentate, forse piu strategiche. Ovvero un cambio di rotta che per Terra di lavoro non sarebbe nuovo, a giudicare da quanto successo nel caso ATC, l'azienda di Vitulazio che già dall'inizio di settembre ha soppresso la linea Sessa-Caserta per il piu vantaggioso collegamento con Persano.
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Il Mattino