CASERTA - Mazzette e stellette: il secondo atto dell'inchiesta che il mese scorso ha portato all'arresto di due colonnelli dell'Esercito Italiano e di un imprenditore,...
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Del "sistema" di tangenti per manipolare gli appalti banditi dal Ministero della Difesa per la ristrutturazione e la manutenzione delle caserme dell'Esercito, facevano parte altre persone e, secondo la procura di Santa Maria Capua Vetere, anche il comandante del X Reparto Infrastrutture, quartier generale per l'affidamento dei lavori nelle caserme: in manette stanotte è finito così anche Eugenio Carannile.
Ordinanza di custodia, poi, per Raffaele Bisogno, capo ufficio lavori del X Reparto, e per Cinzia Giunta e Aniello Palomba, commissari delle gare manovrate.
«Le intercettazioni si sono rivelate uno strumento di prova fondamentale» ha spiegato il procuratore Capo di Santa Maria Capua Vetere Maria Antonietta Troncone. Per il lavoro di indagine è stato infatti fondamentale l'attività di intercettazione, che ha consentito di trovare riscontri ai sospetti sulla manipolazione degli appalti. Questa avveniva, secondo la procura, con il massimo ribasso. «Inviami l'offerta via posta o via fax» dice, tra le altre cose, Gaetano Mautone all'imprenditore Caprio.
«Non è possibile - ha commentato il procuratore aggiunto, Antonio Amato - che le offerte per gare pubbliche vengano ancora inviate con modalità che non garantiscono la segretezza della procedura, quando esiste la posta elettronica certificata». Nell'offerta fatta pervenire da Caprio, tra l'altro non protocollata, il ribasso che risultò vincente, era stato scritto a penna. L'istanza, infine, non era stata protocollata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino