Caserta. Pusher voleva cambiare vita: gli sparano, muore dopo sei giorni di agonia

Caserta. Pusher voleva cambiare vita: gli sparano, muore dopo sei giorni di agonia
Voleva cambiare vita. Lasciare per sempre la "strada", abbandonare le vecchie frequentazioni per un lavoro onesto. Non ci è riuscito. Qualcuno ha scelto al posto...

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Voleva cambiare vita. Lasciare per sempre la "strada", abbandonare le vecchie frequentazioni per un lavoro onesto. Non ci è riuscito. Qualcuno ha scelto al posto suo, ha deciso che a volte, da certi ambienti, si esce solo in un modo: da morti.

Non aveva ancora compiuto trent'anni Daniele Panicucci, il giovane colpito da un proiettile al volto una settimana fa nel corso di un agguato a Maddaloni. Ricoverato in ospedale, a Caserta, subito dopo i fatti, a causa della criticità del quadro clinico, i medici non lo sottoposero all'intervento per la rimozione del bossolo rimasto conficcato nello zigomo. Ieri sera è morto e il suo assassino è tutt'ora in fuga.
Sul caso indagano la squadra mobile di Caserta e il commissariato di Maddaloni. Subito dopo i fatti, la polizia apprese dagli amici della vittima che Panicucci si era trovato un lavoro e stava cercando di lasciarsi alle spalle quel mondo nel quale aveva bazzicato in passato, un mondo collegato allo spaccio di droga.
Per questa ragione, è una delle piste battute dagli investigatori, il trentenne avrebbe avuto una discussione con qualcuno al termine della quale sarebbe poi partito il colpo di pistola, un calibro 7.65, che gli è stato fatale.
Non si esclude neanche che il giovane stesse cercando invece "autonomia" proprio per la vendita della droga.
Sono queste le due principali ipotesi al vaglio degli investigatori, mentre la procura ha ordinato l'autopsia sul corpo della vittima.
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Il Mattino