Caserta, Jabil, cassa integrazione a zero ore per 300 operai: «Ora sciopero»

Caserta, Jabil, cassa integrazione a zero ore per 300 operai: «Ora sciopero»
Sono due gli ostacoli che a marzo, in costanza della procedura di licenziamento disposta dalla Jabil per 350 lavoratori, impediscono una soluzione basata sul confronto e sulla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono due gli ostacoli che a marzo, in costanza della procedura di licenziamento disposta dalla Jabil per 350 lavoratori, impediscono una soluzione basata sul confronto e sulla concertazione. Le ultime vicissitudini di fine febbraio fanno registrare a Marcianise un inasprimento dei rapporti già tesi tra azienda e sindacati nel momento in cui la Corporate ha stabilito in modo unilaterale di effettuare una settimana di cig a zero ore per circa 300 addetti, nell'ambito della gestione degli ammortizzatori sociali di cui può disporre.


LEGGI ANCHE Jabil di Marcianise, è alta tensione: operai picchiettano ufficio manager

Questo il primo step del contenzioso. Il secondo step riguarda invece la reazione immediata delle sigle sindacali di categoria che hanno proclamato otto ore di sciopero a partire proprio da lunedì 2 marzo. L'hanno deciso al termine di una contestazione inusuale, del tutto discutibile nelle sue modalità, che si è svolta giovedì sera nella direzione della società quando l'esasperazione di alcuni lavoratori o dei loro rappresentanti ha reso necessario l'intervento delle Forze dell'ordine. Muro contro muro, in altre parole, alla Jabil per una distanza di posizioni tra le parti che si fa sempre più inconcludente, che aggiunge un'ulteriore carica di drammatizzazione a una vertenza sempre più aspra e complicata. E questo malgrado il tentativo messo in atto dalla proprietà di trovare una sponda alla crisi attraverso il piano di reindustrializzazione dell'area ed il coinvolgimento della cabina di regia proposto presso Invitalia, al Mise. Fatto sta che dei nuovi più pesanti risvolti della vertenza si è preso atto anche ieri mattina presso la Cgil di via Verdi, a seguito del coordinamento nazionale sindacale della Jabil, alla presenza dei leader della Fiom e della Uilm. La discussione con le categorie si è protratta per ben 5 ore; al termine è stato diffuso il seguente comunicato: «Le organizzazioni sindacali esprimono il loro disappunto sull'atteggiamento assunto dall'azienda teso a inasprire le relazioni sindacali e a creare forti tensioni tra il personale. Il coordinamento condanna la recente scelta unilaterale attuata dal management per quanto riguarda la gestione discriminatoria della cig. Pertanto chiedono urgentemente informazioni sull'incontro del 25 febbraio scorso al Mise con alcune aziende impegnate nei progetti di reindustrializzazione ed eventuali nuove proposte sopraggiunte», così riporta il documento.
I GRUPPI

«Auspichiamo da parte del gruppo statunitense azioni industriali per salvaguardare i livelli occupazionali e lo stabilimento casertano. Tutte le organizzazioni si sono attivate per una rapida convocazione al Mise e per verificare la possibilità al Ministero del lavoro che il decreto Milleproroghe appena approvato possa consentire alla società di chiedere l'utilizzo della cassa integrazione per scongiurare i licenziamenti annunciati per il 23 marzo e per permettere la realizzazione dei progetti già presentati e visionati da Invitalia», dicono i sindacati. Nel frattempo però le soluzioni tardano a venire, sembrano addirittura più lontane malgrado l'approssimarsi del 23 marzo. Una deadline rispetto alla quale la multinazionale, come sempre sostenuto, non ammette né proroghe né rinvii. Per quella data, secondo gli indirizzi della società, infatti dovrebbero essere assicurate le adesioni del personale in esubero verso altre, diverse opportunità di ricollocazione in altre società, tre in particolare quelle che hanno presentato specifiche manifestazioni di interesse a investire nel territorio e in grado di assorbire un numero superiore agli attuali esuberi. Una occasione indubbia, come la Jabil ebbe a sottolineare in una lettera che i lavoratori ebbero a valutare, alzando il tiro delle polemiche, dai toni decisamente intimidatori, neppure da prendere in considerazione. Addirittura motivo di non poco conto per attivare ulteriori forme di mobilitazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Mattino