Caserta, passa il bilancio ma il Pd si spacca: «Caos politico»

Caserta, passa il bilancio ma il Pd si spacca: «Caos politico»
L'ipotesi di bilancio riequilibrato al Comune di Caserta è stata approvata con i voti della maggioranza mentre i quattro consiglieri d'opposizione Nicola Garofolo,...

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L'ipotesi di bilancio riequilibrato al Comune di Caserta è stata approvata con i voti della maggioranza mentre i quattro consiglieri d'opposizione Nicola Garofolo, Roberto Desiderio, Stefano Mariano e Riccardo Ventre hanno votato «no». Mentre il gruppo di Speranza per Caserta, Norma Naim e Francesco Apperti, hanno abbandonato l'aula prima, però, rimarcando che esistono le condizioni di scioglimento del Consiglio per non aver approvato l'ipotesi di bilancio entro il termine perentorio dei tre mesi.


Il sindaco Carlo Marino ha fatto capolino durante tutta la seduta del Consiglio solo per la presenza e per votare il bilancio per il resto ha preferito non partecipare alla discussione, forse complice anche l'inchiesta della Dda che lo vede coinvolto.

Adesso l'ipotesi dovrà essere presentata al ministero dell'Interno depositandola alla commissione per la Finanza e gli organici degli enti locali, operante presso il ministero. La Commissione cura l'istruttoria dell'ipotesi e dà il parere al ministro in tempo utile per consentire il rispetto del termine di quattro mesi per l'adozione del provvedimento ministeriale. In caso di necessità potrà formulare richieste istruttorie al Comune che sarà tenuto alle integrazioni della documentazione entro il termine che sarà assegnato.

Una interlocuzione con il ministero che si annuncia, come ha spiegato l'assessore alle Finanze Federico Pica, non semplice, sia sotto l'aspetto finanziario che in riferimento alla relazione degli ispettori del Mef. Pica ha anche annunciato di aver scritto un libro sulle vicende finanziarie del Comune a partire dal 2012.
 
La seduta di ieri ha fatto scoppiare il caso del gruppo del Partito democratico con il consigliere Antonio Ciontoli che non ha votato il bilancio abbandonando l'aula, rimarcando: «Io sono in maggioranza con le buone pratiche e con chi guarda al destino della città in senso compiuto. Il mio partito non è stato nella condizione di guidare questa amministrazione nonostante esprima sindaco, vice sindaco e presidente del Consiglio. L'invito che rivolgo è di recuperare con la città ed invito il sindaco a rivoltare come un calzino questa città. Forse appartengo ad un altro Pd a quello che si confronta ed è aperto non a quello chiuso in una stanza».

La risposta non si è fatta attendere, prima con Matteo Donisi che ha invitato Ciontoli a discutere e votare il bilancio e poi con il capogruppo Andrea Boccagna che prendendo la parola ha detto: «Sono in difficoltà ad intervenire perché il collega (il riferimento è a Ciontoli, ndr) non si rivede in questo gruppo ma ancor di più nel partito. Non vedo come si possa fare una dichiarazione in tal senso quando il sindaco è tesserato di questo partito. Non posso aggiungere altro se non che il Pd in questo Consiglio è rappresentato solo dal sottoscritto, Matteo Donisi, Gianni Comunale e Michele De Florio».


A contrastare la maggioranza ed evidenziando i punti critici dell'ipotesi di bilancio è stato il consigliere di Fi, Desiderio che ha rimarcato la poca attendibilità dei numeri presenti nel documento con un'«ipotesi ammanco di oltre 17 milioni calcolando i prossimi tre anni». Mentre Ventre ha invitato il sindaco Marino a rendere pubblica l'inchiesta della Dda parlando ai cittadini mentre rispetto al bilancio Ventre ha detto: «E' una somma di numeri egregiamente manipolata da un tecnico ma questi numeri sono solo tali che in una situazione complicata come la nostra ci troviamo di fronte solo alla spendibilità del nome del professore Pica ma al di là di questo altro non abbiamo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino