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Il pagamento della Tari da corrispondere dal concessionario della sosta rischia di diventare una spina primaverile per l’amministrazione sottoposta agli interrogativi del centrodestra. Dopo le discussioni in prima commissione “Affari Generali” promosse dal consigliere Pasquale Napoletano di Fratelli d’Italia è Elio Di Caprio, del gruppo Lega, a rilanciare l’argomento. Proprio l’esponente salviniano aveva posto un quesito specifico sul tema all’assessora al Bilancio Gerardina Martino. Interrogazione la cui risposta scritta è arrivata all’inizio di questo mese.
La posizione dell’amministrazione emerge in maniera chiara dalle parole usate da Martino: «Il tema dell’assoggettabilità alla tassa dei rifiuti dei parcheggi a strisce blu è stato ampiamente seguito dall’Ente. L’imposizione è stata affermata dalla Corte di Cassazione solo di recente, contrariamente a quanto ritenuto dalle commissioni tributarie provinciali e regionali. La giurisprudenza tributaria di merito, infatti, ripetutamente ha prodotto delle sentenze a favore dei gestori di parcheggi a pagamento (ne costituiscono esempi le sentenze n. 1714/2015 della commissione tributaria regionale della Sicilia e la n. 562/2018 della commissione regionale del Molise)».
Le commissioni tributarie regionali hanno ritenuto che per i parcheggi situati lungo le piazze e le strade pubbliche non è possibile «affermare che il gestore del servizio a pagamento occupi o detenga le relative superfici ai fini dell’imposta sui rifiuti, né tantomeno che i rifiuti prodotto nell’area siano a lui imputabili».
Una posizione diversa da quella espressa dalla Corte di Cassazione che, sul tema, dall’anno 2000 ha orientato la giurisprudenza considerando presuntiva la produzione di rifiuti a carico dei clienti.
«È una risposta poco esaustiva e non soddisfacente, che non tiene in considerazione la prevalenza delle decisioni della Corte di Cassazione su quelle delle commissioni tributarie. Per legge il concessionario deve pagare la Tari sugli stalli e allo stesso modo - conclude il consigliere - dovranno essere richieste le somme dovute anche ai vecchi gestori». A dare man forte a Di Caprio anche Pasquale Napoletano: «Non si possono ignorare le sentenze della Cassazione e favorire l'interpretazione offerta dalle commissioni tributarie. E' illogico e anche sbagliato».
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