Ultimo tracciato della Bretella di San Leucio, lavori stoppati, un po' di ruderi di un riferito condotto fognario d'epoca borbonica emersi durante i lavori, stop dalla...
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È diventato già luogo comune l'accostamento di iter burocratici velocizzati al Ponte Morandi, non più l'immagine della tragedia, ma la realtà del completamento del nuovo ponte di Genova in meno di due anni. Ma qui, a Caserta, non siamo ancora allineati alla novità della velocizzazione delle carte, dei faldoni, delle perizie, delle autorizzazioni, delle gare d'appalto. Ancora dalla cronaca de Il Mattino del 20 febbraio scorso: «Diciotto anni dopo l'accordo di Programma Quadro del 2002, tredici anni dopo l'approvazione del provvedimento definitivo da parte della giunta comunale nel 2007, la Bretella di San Leucio ha messo un po' di tempo a compiere i suoi primi passi e solo ieri mattina sono iniziati i lavori in via Caprioli: smaltirà il traffico e aiuterà piazza della Seta a recuperare la sua vocazione turistica. 4 milioni e 131 mila euro la spesa prevista che, oltre ai lavori e agli oneri sicurezza, include pure espropri, sottoservizi, Iva, spese tecniche, per la commissione giudicatrice e per la pubblicità. Si tratta di un chilometro di strada e di quattro rotonde. Tempo di consegna: 200 giorni», come ricorda il consigliere Donato Tenga.
A SETTEMBRE
Ma a fine settembre prossimo, a 222 giorni dall'avvio, ben difficilmente i lavori saranno finiti, stoppati il 24 maggio scorso, a oltre un mese il cantiere è fermo, veramente si pensa di tornare nei ritmi da Ponte Morandi? I ritmi operativi, quando c'è di mezzo la macchina burocratica della Soprintendenza, sono lenti: velocità negli stop, lentezza nel riavvio. La chiesetta di San Pietro Apostolo nel quartiere Aldifreda, fu restituita al culto dopo circa 15 anni di «reclusione», un paio di tombe d'epoca sannita, un abbozzo di altare e tracce di affreschi al di sotto del pavimento, emersi durante lavori, e tre lustri per sistemare quella che ha nome di chiesa ma dimensioni di cappella, una «Porziuncola» casertana.
IL PONTE D'ERCOLE
E i tempi per sistemare le ornie dell'arco del Ponte d'Ercole massacrate negli ultimi due anni da una ventina di incidenti? Non è compito della Soprintendenza obbligare l'amministrazione della Reggia, nelle cui competenze è la cura del manufatto, a provvedere al restauro e alla rimozione della oscena impalcatura di zinco messa a sostegno? Il Comune la parte sua l'ha fatta, dissuasori luminosi anche se già ignorati; si dovrebbe abbassare la carreggiata sotto la volta e pare che non si possa. L'elenco è ancora lungo, ci fermiamo alla Bretella di cui è pronta la sola rotatoria.
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Il Mattino