“Tutta colpa di Ugo”, lo spettacolo vincitore del bando “Verso Sud” al Teatro Civico 14

Lo spettacolo, vincitore del bando Verso sud 2022, andrà in scena sabato 20 maggio alle 20 e domenica 21 maggio alle 18 al Teatro Civico 14

Gli attori durante lo spettacolo Tutta colpa di Ugo
Sabato 20, alle 20.00 e domenica 21 maggio, alle 18.00, in scena al Teatro Civico 14 “Tutta colpa di Ugo”, debutto nazionale dello spettacolo...

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Sabato 20, alle 20.00 e domenica 21 maggio, alle 18.00, in scena al Teatro Civico 14 “Tutta colpa di Ugo”, debutto nazionale dello spettacolo di Elvira Scorza che ha vinto la prima edizione del bando “Verso Sud”, dedicato alle compagnie del Meridione e promosso da TC14 insieme a collettivo Nuovo Teatro Sanità, Solot Compagnia Stabile di Benevento, Teatro del Sangro e Impresa di Produzione di Teatro d’innovazione e sperimentazione Scena Nuda.

Lo spettacolo, ultimo appuntamento della quattordicesima stagione del TC14, vede in scena Giuseppe Brunetti, Loris De Luna e Mariasilvia Greco, in una black comedy che racconta la storia di Iole e Carlo, due fratelli cresciuti nell’ombra dell’abuso taciuto, improvvisamente visitati da un fratello sconosciuto, Ugo, giovane sacerdote ignaro di tutto, pronto a ritrovare la sua famiglia d’origine per proclamare un perdono inaccettabile. Il lavoro riflette sulle colpe dei padri che continuano a camminare nelle vite dei figli, in maniera così determinata da diventare fatto, tradizione, addirittura costume sociale, e su quanto sia difficile, e forse giustamente impossibile, essere giusti in un mondo sbagliato.

« Ho sempre creduto che, se non fosse stato per la deriva tragicomica che nel nostro Paese ha avuto la televisione dell’orrore, avremo un numero considerevole di celle vuote. Perché ci sarebbero meno colpevoli, rimarrebbero tutti vittime. E invece, i salotti pullulano di pentiti. Di gente che, nonostante tutto, ha reagito. A suo modo, ma ha reagito all’inspiegabile ferocia che l’ha vista vittima del male», scrive l’autrice e regista Elvira Scorza, nelle sue note.

«Questo spettacolo che prima di tutto è un testo che riflette su dati, a mio avviso, nascosti sotto il tappeto della vergogna per troppo tempo: la violenza domestica in Italia è una piaga taciuta da secoli di cultura cattolica e patriarcale. E allora indaghiamo le provincie, che sono le vere protagoniste della furia omicida degli ultimi anni. Diamo vita a umanità semplicemente distrutte da un dolore insensato, scriviamo di due fratelli che si ritrovano ingabbiati in una fitta rete di bugie che li protegge dalla verità indicibile: il dolore non è utile se non a covare altro dolore. Così sono nati Iole, Carlo e Ugo, tre pedine del destino che avrebbero potuto continuare a passare il sabato sera a guardare in tivvù sconosciuti pronti a spiattellare l’indecoroso in prima serata ignari di essere, loro stessi, protagonisti di una delle tragedie meno epiche ma più scontate di sempre: figli che non hanno fatto i conti con il dolore lasciato dai padri», osserva l'autrice.

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Il Mattino