Caserta. Marco ucciso da un proiettile, gli ultras: «Ignobile gesto»

Caserta. Marco ucciso da un proiettile, gli ultras: «Ignobile gesto»
Caserta. Anche il mondo ultras piange Marco Mongillo. È lo fa con un striscione esposto all’esterno dello stadio Pinto. «Strappato alla vita senza pretesto,...

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Caserta. Anche il mondo ultras piange Marco Mongillo. È lo fa con un striscione esposto all’esterno dello stadio Pinto. «Strappato alla vita senza pretesto, fatale è stato l’ignobile gesto. Marco vive». Così gli ultras dei Fedayn Bronx hanno salutato il ventenne ucciso venerdì a Parco Santa Rosalia. La tragedia di via Cappuccini ha scosso il anche mondo del tifo casertano: Mongillo e Zampella, così come i loro familiari, assistevano sporadicamente alle partite della Casertana ma erano conosciuti anche perché i quartieri della tragedia sono una roccaforte del più appassionato e acceso tifo rossoblù. «Fatale l’ignobile gesto» scrivono gli ultras sottolineando quanto insensata e immotivata sia stata la morte di Marco. Una presa di posizione forte, netta. Mongillo, pizzaiolo che si faceva apprezzare nel locale dove lavorava (La Loggetta), è stato ucciso da un coetaneo in un modo assurdo, cosa che, per modalità e conseguenze, ha colpito molto anche il mondo della tifoseria. Mongillo (la vittima) e Zampella (l’omicida) per i «ragazzi dei rioni» erano quelli della porta accanto, in alcuni casi amici, figli di quella parte popolare della città che troppo spesso viene lasciata in un cantuccio. Non in questo caso, perché lo striscione degli ultras non è solo un atto di umana compassione ma l’effige di quel sentirsi come una grande famiglia che soprattutto in quelle zone della città è uno stile di vita. 

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Il Mattino