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Dispiaciuto e imbarazzato. Si può riassumere con queste due parole il commento del sindaco di Caserta, Carlo Marino, rispetto all'improvviso annullamento dei lavori previsti per giovedì 3 giugno sulle condotte idriche cittadine. «Sono dispiaciuto ha detto il primo cittadino perché abbiamo creato una inutile tensione in città rispetto alla mancanza di acqua nelle case dei nostri concittadini, ma anche e soprattutto in strutture strategiche come l'Asl o l'azienda ospedaliera che inevitabilmente si erano dovuti organizzare per far fronte al disagio. Sono poi imbarazzato ha aggiunto perché la comunicazione con cui sono stati differiti i lavori è pervenuta al Comune solo alle ore 17:26. Un orario piuttosto discutibile, considerando il giorno festivo di domani (oggi per chi legge) e la chiusura preventivata per giovedì. Gli uffici potevano e dovevano evidentemente organizzarsi diversamente e comunicare in tempi più consoni novità così tanto importanti».
È un commento amaro quello del sindaco Marino che arriva all'indomani della comunicazione inviata dagli uffici della Regione Campania, con cui è stato reso noto che i lavori previsti sulle condotte idriche Dn 500 e Dn 700 in acciaio di San Clemente a Caserta nella giornata di giovedì 3 giugno «non avranno luogo per imprevisti motivi organizzativi e sono stati differiti a data da definire».
Ieri mattina sia il sindaco di Caserta, Carlo Marino, che il sindaco di San Nicola la Strada, Vito Marotta, avevano disposto la chiusura delle scuole cittadine di ogni ordine e grado, pubbliche e private, compresi gli asili nido.
Alla luce del cambiamento di data dei lavori, nella giornata di oggi sarà revocata l'ordinanza sindacale con cui erano state chiuse le scuole di ogni ordine e grado sui territori comunali di rispettiva competenza. Questo perché ovviamente non sussiste più la necessità di chiudere i luoghi pubblici, visto che non sarà interrotta la fornitura di acqua. Restano da comprendere i tempi biblici della comunicazione e i tempi burocratici farraginosi che hanno portato a una comunicazione tardiva rispetto alla necessaria organizzazione dei servizi e delle attività commerciali, a fronte anche della giornata festiva e di chiusura di oggi. Tanti i disagi per i negozi come bar, ristoranti e pizzerie, per non parlare di barbieri, parrucchieri e tutte quei commercianti che hanno un'attività in cui l'acqua risulta un elemento fondamentale per lasciare le saracinesche del proprio locale aperto. Insomma un valzer di comunicazioni che ha letteralmente mandato in confusione i cittadini.
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