Caserta, vergogna sottopasso: appena restaurato, è già degradato

Caserta, vergogna sottopasso: appena restaurato, è già degradato
Orinatoio pubblico, ricettacolo di spazzatura, deposito di rifiuti, il sottopasso che collega via Acquaviva con via De Martino è una fotografia impietosa degli spazi comuni...

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Orinatoio pubblico, ricettacolo di spazzatura, deposito di rifiuti, il sottopasso che collega via Acquaviva con via De Martino è una fotografia impietosa degli spazi comuni della città. 


Rimesso a nuovo nel 2015 dall'amministrazione comunale, dopo una settimana era già stato danneggiato: divelti molti pannelli del soffitto che coprono le tubature, imbrattati i muri che con amore erano stati dipinti dalle scolaresche del terzo circolo didattico, della scuola media Ruggiero e del Liceo Artistico San Leucio.
 
Il sottopasso che collega la zona sud con piazza sant'Anna è diventato in questi mesi, dopo lo splendore dei mille colori portati dai pennelli di bambini e adolescenti, luogo prescelto dai vandali che si «divertono» a distruggere il bene pubblico. Alla maleducazione e all'inciviltà si associa la distrazione amministrativa perché i pannelli del soffitto, in parte asportati e in parte cadenti, sono non solo un'indecenza ma anche un pericolo costante e qualcuno dovrebbe farli sistemare e sono in quello stato da anni mentre aumenta l'umidità e piove dalle tubature. Così va e non va bene. Non va bene per tutti gli spazi comuni che vivono grazie all'azione del volontariato. Donne e uomini che impegnano il proprio tempo e le proprie risorse per tenere pulite e vive zone della città altrimenti lasciate a se stesse.


Accade per la Villetta di via Arno, nel quartiere Acquaviva, da due anni bene comune sottratto all'abbandono e al degrado, gestita da cittadini di ogni età e provenienza. Loro lavorano, puliscono, organizzano, fanno vivere gli spazi e intanto da Palazzo Castropignano tutto tace per l'approvazione del Patto di collaborazione previsto dal Regolamento comunale per la gestione condivisa dei beni comuni, approvato ben due anni fa e che per ora ha coinvolto solo Villa Giaquinto. Proprio in questo spazio verde dove lavorano di gomito giovani e anziani, italiani e stranieri, arriveranno a breve, grazie al club Inner Wheel Caserta Luigi Vanvitelli, bidoni per la raccolta differenziata che saranno donati alla collettività. Dove la politica manca l'associazionismo salva. Ma quando è solo la politica a dover prendere decisioni il problema si perde nei meandri del tempo e della burocrazia. È il caso della biblioteca comunale Ruggiero che col sopraggiungere dell'estate ha visto ridurre l'orario di fruizione per gli studiosi. Per questo Matteo Donisi, consigliere di maggioranza, dopo una protesta personale sui social, l'altro giorno ha presentato insieme al collega Antonello Fabrocile, un'interrogazione indirizzata al sindaco Carlo Marino e al dirigente Francesco Biondi, per conoscere quali siano le ragioni della mancata esecuzione della decisione consiliare, presa all'unanimità, di consentire l'apertura pomeridiana della struttura. «Non si può ignorare un voto unanime del Consiglio comunale spiega Donisi -, la città merita una biblioteca diversa. In due anni abbiamo aperto bagni e aule studio (strano ma vero, mancava anche questo), fatto cambiare un trasformatore rotto che faceva saltare la corrente ogni 40 minuti, fatto dotare la struttura di posacenere e rastrelliere per le bici, fatto sostituire l'illuminazione in 2 sale studio, ora è arrivato il momento di alzare il tiro. Vogliamo una biblioteca aperta tutto il giorno, tutti i giorni. Vogliamo una struttura moderna con Wi-Fi e impianto di climatizzazione funzionante. Vogliamo una gestione strategica della struttura pubblica più fruita dai giovani casertani. Vogliamo una struttura che possa affondare le radici in città per diventare il principale polo di produzione culturale di Caserta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino