Casertavecchia, il borgo negato: auto in piazza e visite paralizzate

Casertavecchia, il borgo negato: auto in piazza e visite paralizzate
L'hanno chiamata la città distratta. Per Casertavecchia non vale. Il borgo medievale è abitato da gente indifferente, indolente, scostumata, da gente che non ama...

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L'hanno chiamata la città distratta. Per Casertavecchia non vale. Il borgo medievale è abitato da gente indifferente, indolente, scostumata, da gente che non ama la bellezza, la sua storia, l'arte. Non tutta s'intende ma così sono quelli che parcheggiano, non curanti dei divieti (artatamente fatti sparire), delle regole, del rispetto. Ieri mattina alle 8, quando i rappresentanti del Fai e le scuole si sono trovate in piazza duomo per allestire gli stand espositivi della manifestazione nazionale hanno trovato la piazza completamente invasa dalle automobili.


I DISAGI
«Venti, ne abbiamo contate venti dice esasperata Donatella Cagnazzo, responsabile delle relazioni istituzionali della delegazione casertana del Fai e non c'è stato verso, fino alle 11, di avere la piazza libera. Venti scuole, un centinaio di docenti e un migliaio di studentesse e studenti prigionieri dell'inciviltà. Una cosa che non si può commentare». Il borgo medievale del capoluogo è una perla vilipesa, è un gioiello maltrattato, indegnamente indossato da coloro che non ne hanno né rispetto né cura.

L'INTERVENTO
«Abbiamo mandato una pattuglia alle 11,30 del mattino spiega il comandante dei vigili urbani Luigi De Simone avendo ricevuto alle 11 la segnalazione. Domani mattina (stamattina ndr) arriveremo prima dell'inizio della manifestazione. Abbiamo dato disposizione che lunedì vengano rimessi i segnali di divieto di sosta in tutta l'area della zona pedonale. C'erano ma li hanno fatti sparire. Riattiveremo anche il segnalatore del varco attivo, danneggiato qualche settimana fa. E poi multe, sanzioni a tutti coloro che non rispetteranno la segnaletica di divieto. C'è qualcuno che fa il furbetto. Non gli sarà più consentito». La storia è antica. Dalle pagine di questo giornale abbiamo segnalato la vergogna delle auto parcheggiate in piazza decine e decine di volte. Sono auto di residenti, di operatori della ristorazione i cui furgoni portano sulla fiancata scritto nome e cognome, sono vetture di automobilisti di cui si conosce l'identità; a questi contravventori avrebbero dovuto da tempo comminare multe salate e così non è stato.

L'IMBARAZZO
«La nostra non è una polemica sterile aggiunge Dante Specchia, capo delegazione provinciale del Fai ma un grido di dolore per la mancanza di rispetto per i luoghi, per la loro storia, per l'arte di cui questi posti sono pregni. Abbiamo avuto un imbarazzo profondo quando abbiamo dovuto mettere in angoli nascosti i lavori delle tante scuole che hanno aderito all'iniziativa delle giornate Fai. Un imbarazzo che si è ripetuto con ogni visitatore che cercava di avere un'idea della piazza e non riusciva perché era invasa dalle automobili». La ztl, zona a traffico limitato, è prima di tutto un segno di civiltà e poi l'espressione di una comunità colta, nel senso che conosce comprende e apprezza la sua storia, la sua arte, la sua bellezza. Dal 1960 Casertavecchia è nella lista dei monumenti nazionali italiani. Tre in tutta la provincia: la cattedrale di Calvi Risorta, l'area antica di San Pietro Infine e Casertavecchia. Dopo l'Unità d'Italia una serie di edifici e luoghi fu dichiarata «monumento nazionale» e fu stabilito l'obbligo, per il governo, della conservazione.

LO SCEMPIO

La pubblicazione del primo Elenco dei monumenti nazionali medievali e moderni fu nel 1875. 59 anni fa il riconoscimento per Casertavecchia. Da allora la tutela mancata, gli abusi edilizi, l'inosservanza delle regole che ha deturpato le case con infissi metallici, plastica e brutture di ogni sorta, ha reso quello che poteva essere un approdo d'arte un luogo dove va in scena, ogni fine settimana, una sorta di brutta sagra paesana. Eppure, il borgo è continuamente attenzionato dal consigliere di zona, Domenico Maietta, che combatte una battaglia contro l'inciviltà di alcuni. Inutilmente. Vengano dunque le multe, fiocchino i verbali e i sequestri delle automobili in sosta vietata e si operi, senza sconti per nessuno, per il ripristino della legalità. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino