Castel Volturno, bagnino morto annegato: la mamma dei bambini salvati è fuggita

«È stato un eroe». Con le lacrime agli occhi, i soccorritori della guardia costiera di Castel Volturno, ieri mattina, hanno ricostruito la morte di Rahhaal...

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«È stato un eroe». Con le lacrime agli occhi, i soccorritori della guardia costiera di Castel Volturno, ieri mattina, hanno ricostruito la morte di Rahhaal Amarri, 42 anni, marocchino conosciuto lungo il litorale casertano come Said, bagnino e gestore del Lido dei Gabbiani nel vecchio Villaggio Coppola di Castel Voturno. È morto per salvare due bambini che erano stati trascinati a largo dalla corrente: li aveva visti annaspare in mare e si era tuffato. Erano circa le undici del mattino quando aveva portato i bambini di sei e otto anni in salvo sulla scogliera.

Poco dopo, però, è morto in acqua colto da un malore, nel punto esatto dove aveva ripescato i bambini, quasi a ricordare lo scambio delle due vite al costo di una. È un mare traditore quello di Castel Volturno, capace di inghiottire persone a pochi passi dalla riva a causa dei dislivelli della sabbia e delle correnti.

E il buon Said, Rahhaal all'anagrafe (un figlio e una moglie in Marocco e un lavoro qui in Italia), non ha avuto neanche il tributo del ringraziamento: i bambini salvati sono stati portati via dalla mamma, terrorizzata dall'epilogo della vicenda. La donna sarebbe scappata dal lido temendo che le venisse contestata la mancata vigilanza dei due ragazzini. Per ora, non ne risponderà perché non ci sono indicazioni sulla sua identità. Silenzi? Tanti. Rispetto per il morto? Nessuno. «Ma chi sa, parli», dicono i connazionali e i colleghi di Said, caduto sul campo come nella migliore tradizione degli eroi senza gloria. Le indagini accerteranno se fosse in possesso del brevetto di salvataggio. A riva, ieri mattina sul tardi, è arrivato cadavere, trasportato dai soccorritori che hanno raggiunto il corpo esanime a circa 70 metri dalla riva. «La verità è che il mare era agitato, quei bambini non si sarebbero dovuti tuffare, qualcuno doveva dirglielo», spiega un gestore di un lido di Ischitella. «Lungo questo litorale muoiono bagnanti a decine per imprudenza, a volte troviamo i corpi dopo sei o sette giorni», raccontano i volontari di un'associazione del posto.

Said viveva nell'abitazione dei proprietari dello stabilimento balneare «Il Lido dei Gabbiani», lo gestiva da tempo in qualità di rappresentante legale di una società che ne stava per acquisire il ramo d'azienda; lo stabilimento era la sua vita, chi lo conosceva lo descrive come un grande lavoratore, tuttofare. Il fratello di Said, Omar Amarri, residente a Firenze, è in arrivo a Caserta. Sarà lui a chiedere l'autopsia sul corpo del fratello che ora si trova all'istituto di medicina legale di Caserta. Dai primi accertamenti compiuti dal pm di turno della Procura di Santa Maria Capua Vetere, dalla Guardia Costiera di Castel Volturno e dai sanitari del 118, il caso è stato già catalogato come un tragico incidente. Tutto è accaduto tra le 10 e le ore 11 di ieri.

Tragica la sequenza: i due bimbi di sei e otto anni, uno con i braccioli e l'altro senza, si sarebbero tuffati in acqua, ma poco dopo sarebbero stati risucchiati dalla corrente. I bambini hanno gridato per richiamare l'attenzione; Said e un'altra persona che stava raccogliendo frutti di mare si sono buttati in acqua. Il 42enne marocchino è riuscito a salvare uno dei due bimbi, portandolo sulla scogliera, poi si è rituffato per salvare il secondo, verso cui stava arrivando anche l'altro soccorritore; quest'ultimo ha afferrato il bimbo e l'ha portato a riva, aiutato da un bagnino, mentre Said è rimasto dietro. Quando è stato riportato a riva è stato inutile l'utilizzo del defibrillatore, il cuore di Said aveva smesso di battere. E la madre dei bambini era già fuggita. 

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Il Mattino